Vaccino per il tetano? Un vaccino che non andrebbe fatto.

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LEGGE 5 MARZO 1963,
n. 292 (VACCINAZIONE ANTITETANICA OBBLIGATORIA) 
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010;213

“Art. 1. È resa obbligatoria la vaccinazione antitetanica:
a) per le seguenti categorie di lavoratori dei due sessi più esposte ai rischi
dell'infezione tetanica: lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame, stallieri,
fantini, sorveglianti o addetti ai lavori di sistemazione e di preparazione delle piste
negli ippodromi, spazzini, cantonieri, stradini, operai e manovali addetti all'edilizia,
asfaltisti, straccivendoli, operai addetti alla manipolazione delle immondizie, operai
addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni”.

Va però ricordato in termini più generali che il rischio biologico è disciplinato per i lavoratori dal titolo X del D.Lgs. 81/08, che prevede, all’art. 279 c. 2 lettera a), che è obbligatoria, per il datore di lavoro, “la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente”. 
Il germe del tetano non si trova in nessun oggetto appuntito o arrugginito ma è più probabile trovarlo in oggetti o terreni che sono stati a contatto con il letame di mucche e cavalli (l'habitat della spora tetanica), quindi in pochissimi luoghi, almeno nei Paesi Occidentali. Si legge infatti nello studio epidemiologico sul tetano in Italia - pubblicato sul Bollettino epidemiologico nazionale nel marzo 2002 e realizzato dall'Iss e dal Programma di formazione europeo di epidemiologia di campo (Epiet) - che “Il tetano è una malattia infettiva acuta, la cui sintomatologia è provocata dall'azione dell'esotossina prodotta durante la proliferazione di Clostridium tetani, ampiamente distribuito nelle feci degli erbivori” (soprattutto dei cavalli). Il bacillo del tetano non è un germe di per se stesso pericoloso, ma è pericolosa la tossina che produce e che non viene prodotta in presenza di ossigeno. Ecco perché la prima terapia antitetanica è il corretto trattamento delle ferite, è un bacillo che si sviluppa solo in ambiente anaerobio. Quindi basta quasi sempre lavare la ferita tenendola aperta e disinfettandola con acqua ossigenata, estraendo ovviamente l'oggetto appuntito.
Riferimento: http://www.epicentro.iss.it/ben/pre_2002/marzo02/2.htm
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