Senza falsa modestia, siamo davvero importanti.
La signora Lorenzin, la ministrina dell’ospedale che per motivi misteriosi siede non solo in parlamento ma sul trono del ministero della salute, è in delirio: le nanoparticelle, roba piccina picciò che non si è mai dibattuta nei salottini mondani dove di sorbisce il tè al gelsomino e si mangiano dolcetti, la perseguitano e i suoi consiglieri e manutengoli, pieni di conflitti d’interesse più di quanto non sia un cane di pulci, ignoranti e furbetti ma, ahimè, non propriamente intelligenti, non sono capaci di controbattere altro che con strilli isterici e zappate sui loro stessi piedi. È terribile: il seguito d’imbecilli su cui si basava il Beatrice-pensiero si sta vistosamente assottigliando e c’è addirittura di che rischiare la poltrona per le prossime elezioni. E che dire degli scienziati di regime, quelli che insegnano (?) in università nate or ora dal nulla e saliti senza alcun concorso o cursus honorum et studiorum in cattedra? E di quelli che non sono nemmeno a quel pur miserabile livello? (https://www.informarexresistere.fr/vicepresidente-commissione-sanita-del-senato-se-vi-fidate-di-scienziati-come-burioni-video/). Vabbè: c’est la vie.
Ai numeri di arte varia della signora Lorenzin si aggiunge una bella lista di esibizioni che, lo confesso, mi divertono e, lo ammetto, mi riempiono d’orgoglio: stiamo vincendo.
L’Università di Urbino, la gloriosa istituzione che con il comico Grillo Giuseppe da Genova e la dama di carità Bortolani Marina da Reggio nell’Emilia ci sottrasse il microscopio tenendolo accuratamente inattivo 18 mesi per poi sbolognarlo all’ARPAM di Pesaro, ora sta cercando goffamente di ostacolare le ricerche che continuiamo a condurre nonostante loro, vedi quelle sulle leucemie. Su quei personaggi ci sarebbe da scrivere un libro o, almeno, qualche capitolo di un libro, e non è escluso che lo farò. Allora ci sarà di che divertirsi.
Poi, continuando, se, nella mente malata di qualcuno in passato io fui dentista, rappresentante di farmaci e, recentemente, medico abusivo (da me si pagano 240 Euro a visita, stando alla cretinotta di turno), ora un giornalista sulla cui salute mentale nutro qualche preoccupazione scrive che io sono nientemeno che un agente della NATO. Un vero peccato che nessuno nell’ambito dell’Alleanza Atlantica ne sia informato: chissà quanti quattrini farei con tutto quello che so.
Ma ciò che mi ha fatto definitivamente capire che siamo davvero importanti è quanto è accaduto con l’International Journal of Vaccines and Vaccination, il giornale su cui nel gennaio scorso pubblicammo un articolo in cui illustravamo l’inquinamento da particelle (cercate di capire: particelle e non “metalli pesanti” come troppi credono, scrivendo poi un monte di fesserie) nei vaccini. Era fin troppo ovvio che ci sarebbe stata una reazione violenta da parte di chi di vaccini prospera, da parte di chi di vaccini vive, da parte di chi usa i vaccini come la coperta di Linus. E, infatti, ci fu. Pseudoscienziati, tuttologi, troll e psicolabili si diedero da fare per attaccare l’articolo cadendo invariabilmente nel ridicolo e senza mai fare la sola cosa che si deve fare: ripetere le analisi. Ieri la sorpresa: il giornale ci scrive dicendo che hanno cancellato l’articolo (http://medcraveonline.com/IJVV/IJVV-04-00072.pdf) perché hanno ricevuto dei commenti che dicevano che siamo brutti e cattivi. Nel giro di poche ore un po’ di scienziati, in maggioranza americani, hanno scritto al giornale in termini non proprio elogiativi. Noi stessi abbiamo informato chi di dovere che stavamo partendo un’azione legale. Poche ore dopo l’articolo è tornato on line con le scuse dell’editore. Curiosamente manca il video in cui mostriamo la preparazione dei campioni e i controlli, ma credo che anche quel filmato ritornerà in fretta. Sì: un po’ mi dispiace. Già avevamo qualche avvocato americano che si fregava le mani pensando che sarebbe arrivato qualche milione di dollari da spartire tra lui e noi.
Ora siamo chiari: per me tutto questo è solo una gara sportiva, non avendo io niente da dimostrare né da guadagnare né da perdere. Osservando freddamente le cose, non posso non accorgermi che stiamo vincendo. I politicuzzi stanno perdendo la testa e Big Pharma pure. Insomma, facciamo paura. Se saremo in tanti, poi, saremo anche pesanti dal punto di vista della clientela e dell’elettorato. Questa è la situazione di oggi. Se vorrete, noi ci saremo come ci siamo sempre stati. A voi non si chiedono certo i sacrifici che abbiamo fatto noi, ma di fare la vostra parte, sì.