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Il razzo di SpaceX non ha nulla a che fare con le scie (chimiche) degli aerei adibiti illegalmente ai piani militari di geoingegneria clandestina.

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Per chi non avesse mai visto un razzo partire. 


Il raffreddamento avviene già dal decollo, e serve appunto a raffreddare i vari propellenti utilizzati per la propulsione, Alcuni motori a razzo sono raffreddati da una circolazione di combustibile criogenico intorno al loro ugello di scarico prima che il combustibile sia pompato nella camera di combustione per poi essere bruciato.
  • Serbatoi pressurizzati per il contenimento dei propellenti liquidi, stivabili (a temperature prossime a quella ambiente) o criogenici (a temperature parecchio sotto lo zero Celsius, come la coppia criogenica Idrogeno/Ossigeno liquidi).


Si vedono chiaramente gli ugelli che spruzzano all'esterno del razzo dei propellenti da raffreddamento (criogenici) e chiaramente questi elementi creano la condensa, cosa che non si realizza nei Turbofan degli aerei civili utilizzati per la geoingegneria, quelli utilizzati in essi si chiamano elementi igroscopici, che  servono a catturare l'umidità dell'aria ed a fare in modo che i metalli conduttivi addivati di proposito nel Kerosene, (carburante avio) si propaghino creando quel "effetto cappa" che vediamo giornalmente nei nostri cieli.

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Un razzo a propellente liquido è un razzo con un motore che impiega propellenti in forma liquida. Questi hanno il vantaggio di raggiungere una densità relativamente elevata, che permette di mantenere il volume dei serbatoi relativamente contenuto, con un corrispondente aumento del rapporto di massa.
I razzi a propellente liquido sono suddivisi in razzi a monopropellente, bipropellente o anche tripropellente, a seconda del numero di propellenti impiegato. I razzi a bipropellente impiegano generalmente un carburanteliquido e un ossidante liquido, come l'idrogeno liquido e l'ossigeno liquido. I propellenti liquidi sono a volte impiegati in razzi ibridi, dove sono combinati con propellenti solidi o gassosi.

Storia

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Robert Goddard, nel freddo inverno del New England del 16 marzo 1926, a fianco al supporto per il lancio della sua più famosa invenzione — il primo razzo a propellente liquido
L'idea di un razzo con propellente liquido, come concepita nel contesto moderno, appare per la prima volta nel libro intitolato "L'esplorazione dello spazio cosmico attraverso dispositivi a reazione", (in russoИсследование мировых пространств реактивными приборами?), di Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij, pubblicato nel 1903.
L'unico esperimento noto con motori a propellente liquido nel XIX secolo è stato compiuto dallo scienziato peruviano Pedro Paulet[1]. Egli tuttavia non pubblicò immediatamente i suoi risultati, ma solo nel 1927 scrisse una lettera ad un quotidiano di Lima, affermando di aver sperimentato un motore a propellente liquido mentre era studente a Parigi tre decenni prima. Gli storici della missilistica, tra cui Max Valier e Willy Ley, hanno dato diverse interpretazioni alla lettera di Paulet. Lo scienziato descrisse dei test di laboratorio con propulsori a propellente liquido, ma non affermò di aver fatto volare un razzo con un tale motore.
Il primo volo di un razzo di questo tipo avvenne il 16 marzo 1926 ad Auburn (Massachusetts), quando il professore statunitense Robert Goddard lanciò un razzo che impiegava ossigeno liquido e benzina[2]. Il razzo, chiamato "Nell", raggiunse un'altezza di 41 piedi (12 m) in 2,5 secondi, per finire in una piantagione di cavoli. Ciononostante, fu un'importante dimostrazione della possibilità di impiego di propellenti liquidi. Dopo Goddard, razzi a propellente liquido furono lanciati da Hermann Oberth nel 1929 e Sergej Pavlovič Korolëv nel 1933; questi razzi usarono rispettivamente etanolo e ossigeno liquido e gel di gasolio e ossigeno liquido. Durante la Seconda guerra mondialeWernher von Braun progettò il razzo V2, da cui negli anni cinquanta furono sviluppati i primi razzi militari e spaziali.

Vantaggi dei razzi a propellente liquido

A differenza dei gas, un tipico propellente liquido ha una densità simile all'acqua, circa pari a 0,7 - 1,4 g/cm³ (tranne l'idrogeno liquido, che ha una densità molto inferiore), e richiede una modesta pressione per evitare la vaporizzazione. Questa combinazione di densità e bassa pressione permette l'impiego di serbatoi leggeri: approssimativamente con un peso dell'1% del contenuto per i propellenti densi e circa il 10% per l'idrogeno liquido (a causa della bassa densità e la massa per l'isolamento richiesto).
L'iniezione nella camera di combustione richiede una pressione del propellente superiore a quella della camera nei pressi degli iniettori. Questa pressione viene generata in genere con una pompa: si scelgono delle turbopompe per la loro potenza e leggerezza, anche se nel passato sono state impiegate altri tipi di pompe. Le turbopompe hanno un peso inferiore all'1% della loro spinta. Infatti, il rapporto spinta-peso di un motore a razzo che utilizzano una turbopompa hanno raggiunto il valore di 133:1 nel modello di razzo sovietico NK-33.
In alternativa è possibile impiegare un serbatoio più pesante e trascurare la pompa, ma il delta-v raggiunto dallo stadio è spesso molto inferiore a causa della massa aggiuntiva del serbatoio, anche se negli impieghi ad altitudini elevate o nel vuoto la massa del serbatoio potrebbe essere accettabile.
Un altro vantaggio è costituito dalla modulazione della spinta in tempo reale e un buon controllo del tasso di mescolamento. Possono essere spenti senza troppi problemi e con un sistema di iniezione adatto, riavviati. Possono impiegare un sistema di raffreddamento rigenerativo che impiega il carburante (o occasionalmente l'ossidante) per raffreddare la camera prima dell'iniezione.

Svantaggi dei razzi a propellente liquido

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I razzi a bipropellente liquido sono concettualmente semplici ma complessi nella pratica a causa delle bassissime temperature e delle parti in movimento ad alta velocità
L'impiego dei propellenti liquidi è associato ad una certa quantità di inconvenienti:
  • poiché il propellente costituisce una parte molto grande della massa del veicolo, il centro della massa si sposta in modo significativo verso il retro del velivolo mentre viene consumato il propellente; è possibile perdere il controllo del velivolo
  • i propellenti liquidi sono soggetti a sciabordare all'interno dei serbatoi
  • i propellenti necessitano spesso di propulsori che evitino il risucchio dei gas nei motore durante l'accensione
  • i propellenti liquidi possono fuoriuscire, formando miscele esplosive
  • le turbopompe sono complesse da progettare, e possono soffrire di seri malfunzionamenti.
  • i propellenti criogenici, come l'ossigeno liquido, raffreddano il vapore acqueo atmosferico in cristalli di ghiaccio molto duri, che possono danneggiare o bloccare i sigilli e le valvole, causando perdite e altri inconvenienti. Per evitare questo problema sono richieste lente procedure di rimozione del vapore dal sistema
  • i razzi tendono ad essere molto complessi, con un aumento delle possibilità di malfunzionamento
  • i razzi richiedono molti preparativi prima del lancio, che li rende poco pratici rispetto a quelli a propellente solido
  • quando sono impiegati all'interno dell'atmosfera, deve essere mantenuta una pressurizzazione positiva dei serbatoi, per evitare il loro collasso.