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NANOCHIP VACCINALI GLAXO-HITACHI E INQUIETANTI INTRALLAZZI RENZIANI

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Da www.valdovaccaro.com
LETTERA
PROGETTI ALLUCINANTI PER IL CONTROLLO UMANO
Ciao Valdo. Gianni Lannes ci spiega come le multinazionali del vaccino stanno mettendo le mani sui nano-chips, a completamento logico del progetto “vaccino più nanochips” per etichettare e sorvegliare la popolazione mondiale. Direi che qualsiasi commento sia superfluo!!! Un caro abbraccio.
Andrea Tassinari
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ARTICOLO DI GIANNI LANNES   (Titolo e sottotitoli di VV)
VACCINI DOMINIO ASSOLUTO
NON PIÙ UOMINI LIBERI MA AUTOMI TELECOMANDATI
La tecnocrazia ha soppiantato la democrazia. Dall’uomo alla macchina. Nei nuovi vaccini da sperimentare per la prima volta al mondo proprio in Italia ci sono i nanochip, ovvero dei microchip miniaturizzati che stanno dentro l’ago di una siringa ed entrano in circolo nel corpo umano e vanno ad interagire con il DNA. Il rischio e pericolo? Il controllo totale degli esseri umani trasformati in automi telecomandati.
NANOCHIP DA SORVEGLIANZA DI MASSA INSERITI NEI VACCINI
I nano-microchip invisibili all’occhio nudo sono una realtà già utilizzata in un’ampia gamma di applicazioni. Questi nano-microchip sono stati inseriti all’interno dei vaccini per etichettare e sorvegliare la popolazione mondiale.
UN NANOMETRO È 100.000 VOLTE PIÙ SOTTILE DI UN CAPELLO
La nanotecnologia si occupa di strutture più piccole di un micron (meno di 1/30 del diametro di un capello umano), e comporta lo sviluppo di materiali e dispositivi di tale dimensione. Per fare un esempio, un nanometro è 100.000 volte più piccolo della larghezza di un capello umano.
MOLTITUDINE DI UTILIZZAZIONI IN ATTO
Tre lustri fa, tecniche a basso costo hanno migliorato la progettazione e la produzione di nano-microchip. Ciò ha aperto la strada ad una moltitudine di metodologie per la loro fabbricazione ed il loro uso in una vasta gamma di applicazioni, in dispositivi ottici, biologici, ed elettronici. L’uso congiunto della nano-elettronica, della fotolitografia, e di nuovi biomateriali, ha fornito la tecnologia necessaria per la costruzione di nano-robot per le applicazioni mediche comuni: strumenti chirurgici, per la diagnosi e per il rilascio dei farmaci.
IL CHIP CHE PARLA E DIALOGA COI MEDICI
Un microchip cutaneo permetterà di monitorare lo stato fisico di una persona, trasmettendo i dati dell’ospedale mediante un server. Tale microchip è stato ideato da Abderrazek Ben Adballah, ingegnere informatico tunisino che lavora all’università giapponese di Aizu. Alimentato dalla bioenergia e da reazioni chimiche nell’organismo, il microchip fornirà ai medici indicazioni su pressione sangue, temperatura organica, dati cardiologici e altro ancora. Si pensa a prossima sperimentazione su persone anziane.
LA HITACHI È IN POSSESSO DI UN CIRCUITO INTEGRATO MINUSCOLO QUANTO UN GRANELLO DI POLVERE
L’Hitachi giapponese ha infatti affermato di avere sviluppato il microchip più piccolo e più sottile del mondo, che può essere incorporato nella carta per rintracciare i pacchi o per provare l’autenticità di un documento. Il circuito integrato (CI) è minuscolo come un granello di polvere.
DIETRO A QUESTO SINISTRO PROGETTO CI STA LA GLAXO
Provate a indovinare chi sta dietro? Facile: Glaxo Smith Kline. Addirittura all’Ibm il 31 marzo 2016 l’allora primo ministro Matteo Renzi, mediante un accordo segreto ha concesso i dati sanitari sensibili della popolazione italiana, in cambio di un investimento di appena 150 milioni di dollari a Segrate.
PROGETTO WATSON DECOLLATO A OTTOBRE IN LOMBARDIA SULLA PELLE DI UNA POPOLAZIONE DEL TUTTO IGNARA


Accordo Renzi Ibm
Boston, 31 marzo 2016: seduti da sinistra: Erich Clementi, SVP, IBM Europa, Ivan Scalfarotto, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio italiano; in piedi da sinistra: Ginni Rometty, Chairman, Presidente e CEO di IBM; Matteo Renzi, primo ministro italiano.

Il progetto Watson è decollato un mese fa in Lombardia sulla pelle di 3 milioni di ignari residenti, grazie al beneplacito di Roberto Maroni. Il 3 luglio scorso ho chiesto pubblicamente a Matteo Renzi di spiegare la provenienza di ben 4 milioni di euro recapitati alla sua fondazione Open. A tutt’oggi non ho avuto alcuna risposta. Chi ha dato a Renzi tutti quei soldi e perché?
RIFERIMENTI
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