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12 maggio 2024

Aurora Artificiale Prodotta da HAARP: Una Ricerca Dettagliata

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Un team di ricercatori ha condotto uno studio presso il Programma di Ricerca Attiva dell'Aurora ad Alta Frequenza (HAARP) in Alaska, pubblicato il 23 aprile 2019, evidenziando risultati significativi riguardanti esperimenti di riscaldamento ionosferico. 

Durante l'esperimento del 12 marzo 2013, HAARP ha trasmesso onde elettromagnetiche ad alta frequenza (HF) nella direzione del zenit magnetico utilizzando il cosiddetto modo X a una frequenza di 4,57 MHz si è creata un'aurora artificiale.


Di Salvatore Calleri (NatMed)

La potenza trasmessa è stata modulata a una frequenza di 0,9 mHz, puntando su una superficie di 20 km a un'altitudine di 120 km. Questo riscaldamento ha generato disturbi nel campo magnetico rilevati da magnetometri a terra e ha prodotto luminose macchie ionosferiche, osservate tramite telescopi HAARP.


L'interesse per l'indagine riguarda la generazione di strutture luminose artificiali nell'alta atmosfera, un obiettivo intrapreso fin dai primi impianti di riscaldamento ionosferico negli anni '60. Questi esperimenti, condotti principalmente con onde polarizzate O, mirano a modificare la temperatura degli elettroni in regioni specifiche dell'alta atmosfera, inducendo diverse forme di luminosità e strati di ionizzazione. Tuttavia, in questo studio, l'attenzione è focalizzata sul riscaldamento tramite onde polarizzate X, che interagiscono con gli elettroni attraverso la risonanza ciclotronica.


L'effetto Getmantsev, introdotto nel 1974, sfrutta il riscaldamento ionosferico per generare correnti magnetiche allineate lungo il campo magnetico terrestre, che a loro volta generano correnti magnetiche verticali nel mezzo ionosferico. Queste correnti, se modulate a frequenze adeguate, possono generare onde ultra-basse e molto basse nella ionosfera e magnetosfera. L'area aurorale e subaurorale è particolarmente favorevole a questo meccanismo a causa della presenza di un campo elettrico su larga scala nell'ionosfera associato all'elettrogetto.


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Immagini dell'aurora artificiale creata dal programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza con lunghezza d'onda di 557,7 nm (a sinistra) e lunghezza d'onda di 630,0 nm (a destra).


L'esperimento condotto il 12 marzo 2013 dimostra che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF può generare luminose strutture ionosferiche, evidenziate da luminose macchie osservate in varie lunghezze d'onda. Inoltre, il riscaldamento induce oscillazioni nel campo magnetico terrestre, correlato alla frequenza di modulazione del riscaldamento. Simulazioni numeriche tridimensionali mostrano che tali effetti sono correlati alle correnti magnetiche allineate lungo il campo magnetico, generate dalle variazioni di conduttività ionosferica indotte dal riscaldamento.


Le simulazioni evidenziano che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF genera correnti magnetiche allineate al campo magnetico terrestre, con un'intensità massima spostata rispetto al centro del punto di riscaldamento. Inoltre, l'inclusione della conduttività di Hall nel modello aumenta l'ampiezza delle correnti generate e ne modifica la posizione e l'orientamento rispetto al campo elettrico di fondo.


In conclusione, l'esperimento HAARP del 12 marzo 2013 ha dimostrato che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF può generare strutture luminose ionosferiche e influenzare il campo magnetico terrestre. Le simulazioni numeriche supportano l'ipotesi che tali effetti siano dovuti alla generazione di correnti magnetiche allineate al campo magnetico, indotte dalle variazioni di conduttività ionosferica. Tali risultati suggeriscono che le correnti magnetiche allineate possano contribuire significativamente all'energizzazione dell'alta atmosfera durante gli esperimenti di modifica ionosferica.


Note
Desideriamo chiarire ai nostri lettori che gli eventi recenti, riguardanti la visione di un'aurora boreale in Italia e in altre parti del mondo, non devono essere collegati allo studio menzionato nel nostro articolo. È importante sottolineare che lo studio in questione non sostiene in alcun modo che il programma HAARP sia capace di generare fenomeni equivalenti a un'aurora boreale naturale. Per una corretta comprensione del contesto scientifico, facciamo riferimento alle informazioni pubblicate dal sito dell'Università di Alaska Fairbanks, da cui sono stati tratti i dati per lo studio citato. Si invita quindi i lettori a considerare tali precisazioni per una corretta interpretazione degli eventi recenti.

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14 luglio 2019

L’allarme di ESTOFEX: “elevato rischio tornado in Calabria e Sicilia”. Il Bollettino Ufficiale

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🔴VERA ALLERTA DA DIFFONDERE: AVVISO A SICILIANI CALABRESI E TURISTI.

Allerta Meteo, l’avviso di ESTOFEX per l’Italia è particolarmente estremo: rischio tornado in Calabria e Sicilia nelle prossime ore.

L’Allerta Meteo per le prossime ore sull’Italia viene confermata anche dall’autorevole centro ESTOFEX (European Storm Forecast Experiment), con un livello “2” dal Golfo Ligure alla Sicilia su tutto il mar Tirreno, dove nelle prossime ore si svilupperanno violenti temporali. In modo particolare Estofex evidenzia il rischio di tornado in Calabria e Sicilia. Di seguito riportiamo integralmente il bollettino originale:
Storm Forecast

Valid: Sun 14 Jul 2019 06:00 to Mon 15 Jul 2019 06:00 UTC
Issued: Sat 13 Jul 2019 16:48
Forecaster: TUSCHY

A level 2 was issued across extreme E-CNTRL Spain and the Balearic Islands for large to very large hail, severe to extremely severe wind gusts, heavy rain and an isolated but potential significant tornado risk.
A level 2 was issued across parts of the Golf of Genova, NE Corsica, the Tyrrhenian Sea, far W-Italy and far S-Italy including Sicily for large to very large hail, severe to extremely severe wind gusts, heavy rain and an isolated but potential significant tornado risk.

A level 2 was issued across parts of the Aegean Sea, E-/NE Greece and W-Turkey for large to very large hail, severe to extremely severe wind gusts, heavy rain and an isolated tornado risk.
The surrounding level 1 areas have similar hazards with lower probabilities.
A level 1 was issued for parts of S-Norway/Sweden mainly for isolated large hail and heavy rain. A low-end tornado risk exists.
A level 1 was issued for parts of E-CNTRL Europe mainly for isolated large hail and heavy rain. A low-end tornado risk exists.
A level 1 was issued for parts of the S-Black Sea and far N-Turkey mainly for isolated large hail and heavy rain.
SYNOPSIS
Ridging centered along 10 W faces an extensive area with negative standardized geopotential height anomalies over the Mediterranean and E/NE Europe with one peak over Bulgaria into Turkey and another one evolving around/south of the Maritime Alps.

Main players in today’s outlook are numerous more or less pronounced short-waves which circle the ridge and trough axes and affect broad areas over Europe. Only the major waves will be mentioned:
a) A mobile upper trough starts out over Benelux/NE France and drops south towards the Maritime Alps during the night. It is accompanied by a broad area with surface pressure fall over the CNTRL Mediterranean during the night.
b) A closed upper low over N-Spain opens up into a progressive and zonally aligned wave, which moves east. It gets captured by trough a) somewhere over Sardegna and Corsica and continues its track east towards the Tyrrhenian Sea during the night. Weakening commences during the night as it moves into the mid-level short-wave ridge ahead of the dominant trough a).
Elsewhere further longwave and short-wave troughs certainly play a role in today’s outlook but are placed in a less favorable environment for organized DMC activity. 
Surface fronts are hard to find and to follow with a surge of cooler/drier air over the Adriatic and Ionian Sea to the south probably the most important feature during the forecast period.
DISCUSSION
… S-Norway, parts of Sweden, S-/SE-/E-Germany, parts of SW/S-Poland, the Czech-Republic, Austria and the extensive corridor from the Baltic States to Bulgaria …
Placed beneath low geopotential heights with cold mid-levels atop a warm/moist low-tropospheric layer creates widespread weakly capped to uncapped 400-800 J/kg SBCAPE. Peak values aoa 1000 J/kg are possible along mesoscale convergence zones / in confluent low-tropospheric flow regimes where pockets of mean LL mixing ratios aoa 10 g/kg can be realized. These areas are not prone to diurnal/diabatical mixing. 

Weak shear/steering flow with DLS of 10 m/s or less is in place, so early, slow-moving and rapidly clustering convection is forecast. Initiating storms bring isolated large hail but the main risk will be localized flash flooding – especially along convergence zone. Amount of LLCAPE and expected messy LL flow regime probably result in a few short-lived tornado events, too. This activity weakens beyond sunset but a few lingering storms are possible until 06Z.
… NE-/E-Spain and the Balearic Islands …
Beneath the base of the eastbound travelling mid-level wave, weak DLS and 400-800 J/kg SBCAPE offer an environment for scattered weakly organized but slow moving thunderstorms with heavy rain and small hail. This activity weakens beyond sunset.
Of concern is a corridor from extreme E-CNTRL Spain to the Balearic Islands where rich BL moisture (Td readings in the upper tens/lower twenties) overlap with moderate mid-level lapse rates, offering 1-2 kJ/kg MLCAPE.

A 35 m/s mid-level speed max crosses the area from W to E until 18 UTC and spreads out an impressive kinematic environment. Point source forecast soundings from the Balearic Islands at 12Z show 35 m/s 0-6 km shear, 20 m/s 0-3 km shear and SRH-3 in excess of 150-200 m^2/s^2. Directional shear is maximized along a zonally alinged surface pressure channel over/just N of the Balearic Islands.
Constantly improving synoptic- and mesoscale lift favors CI with long tracked supercells possible. Large to very large hail and severe to isolated extremely severe wind gusts will be the dominant threat. However with strong LL veering profiles and better LL shear along the LL confluence zone/surface pressure channel, a tornado threat (with a potential significant event) is possible. 

Further E (offshore of the Balearic Islands) NWP guidance agrees surprisingly well in showing a lull of QPF although ingredients remain in place (with slight decoupling of best shear/CAPE). In addition cap remains a bit stronger. However any organized DMC activity from the W may survive for some time and hence we kept a level 1 for this area with a low prob. lightning area to reflect increasing uncertainties in storm coverage. 
… N-Italy, the Gulf of Genoa to the Tyrrhenian Sea, Corsica and W-CNTRL Italy…
During the day the focus for organized DMC activity evolves over NW-Italy, where easterly BL flow advects a moist air mass (10 g/kg LL mean mixing ratios and TPWs aoa 30 mm) towards the Maritime Alps. Not much mid-level cooling and only weak Alpine EML advection keeps MLCAPE in the 800-1200 J/kg range. Mid-level flow remains enhanced ahead of the approaching trough from the N with DLS aoa 20 m/s. Main caveat is ongoing discrepancies about degree of mid-level temperature profile and variable LL moisture forecast in various models. Most likely scenario will be scattered CI along the orography with isolated CI over the lowlands. Organized multicells / isolated supercells bring large hail and severe wind gusts.
A similar area with better NWP agreement in adequate CAPE/shear overlap exists over NE Italy, where similar hazards are forecast (hail and severe wind gusts).
During the night, falling surface pressure over the Golf of Genoa with enlarging mid-level hodographs over NW-Italy (indicative of deepening WAA) show a general tendency of storms to cluster with a lowering severe risk (although a local flash flood risk continues).
A more serious severe risk evolves during the night over the Golf of Genoa, Corsica and all the way to the Tyrrhenian Sea. Low-tropospheric flow regime responds to the falling pressure over the Golf of Genoa and an elongated N-S aligned low-tropospheric confluence zone is forecast from Corsica to the SE with an E-W aligned convergence zone over the Golf of Genoa. Impressive moisture advection and pooling beneath meager mid-level lapse rates support 1-2 kJ/kg over the Golf and 2-3 kJ/kg SE of Corsica. DLS increases from N to S from 20 m/s to 30 m/s over the Tyrrhenian Sea.

Severe/organized convection (multicell/supercells mixture) is forecast during the night mainly along those convergence zones and long-tracked supercells are possible. Large to very large hail and severe wind gusts will be the main hazard although a tornado risk also exists especially next to the aforementioned convergence zones. This activity also affects far W-CNTRL Italy during the night.
Depending on how far south the structuring LL vortex over the Golf of Genoa shifts, a nocturnal excessive rainfall threat may evolve over far N-Corsica within a strengthening and confluent LL flow regime including a moist and very unstable air mass. This risk increases beyond 06Z.
… CNTRL-Greece, Aegean Sea and W-Turkey …
A passing upper-level trough is accompanied by a 30 m/s mid-level speed max, which translates E/SE rapidly during the day. It overspreads a warm and moist air mass with 800-1200 J/kg MLCAPE. Point source forecast soundings at 09 Z over CNTRL-Greece show 0-6 km shear of 30-35 m/s, 0-3 km shear of 15 m/s and SRH-3 of 100 m^2/s^2 with slightly weaker DLS but stronger SRH and CAPE over the Aegean Sea and far W-Turkey (although some NWP disagreement exists over the Aegean Sea about the CAPE/shear overlap). 

A questionmark exists with CAPE magnitude over CNTRL-Greece due to lots of cloudiness from nocturnal convection from the previous night including ongoing and onshore moving thunderstorms from the Ionian Sea. In case of temporal diabatic heating, a mix of multicells/supercells with large hail, severe wind gusts and an isolated tornado risk is anticipated. Uncertainties preclude a level 2 upgrade for now.
Confidence in early supercell development increases over the Aegean Sea, E/NE-Greece and W-Turkey with all kind of hazards possible including severe wind gusts, large to very large hail, flash flooding and a conditional tornado risk. The severe risk diminishes beyond sunset with a lingering risk along the SW-coast of Turkey, where CAPE/shear overlaps continues.
… S-Black Sea …
A growing nocturnal thunderstorm cluster with severe wind gusts, large hail and heavy rain streaks far N-Turkey although the main severe risk should stay offshore.
… Sicily and Calabria …
Until 21Z this region remains capped beneath a NE-ward fanning EML with 850 hPa temperatures in excess of 20 C. Mobile and flattening ridge axis crosses the area of interest during the evening hours and pushes quickly E/SE thereafter.
Beyond 18Z, the approaching wave from the W and a gradually cooling column of low-/mid-tropospheric air coincide with the collision of the SW-ward fanning and weakening cold surge from S-Italy and strengthening westerly moisture advection with the approaching wave. Hence, synoptic-scale and mesoscale forcing increase constantly during the night over Sicily and surroundings.

A dry air mass over N-Tunisia and the Strait of Sicily with surface dewpoint readings in the single digits and lower tens moistens up during the night, so MLCAPE readings in the 1-2 kJ/kg range are likely to evolve. With the passing mid-level wave a strong 40 m/s mid-level speed max crosses Sicily during the night and pushes DLS in the 30-40 m/s range. In fact convectively uncontaminated point-source forecast soundings over Sicily around 03Z show 0-6 km shear of 40 m/s, 0-3 km shear of 30 m/s and SRH-3 in excess of 400 m^2/s^2 which is in the strong to extreme range of wind shear. 
Increasing forcing from the W probably sparks numerous thunderstorms just W of Sicily during the night, which organize rapidly into long-tracked supercells. Large to very large hail and severe to extremely severe wind gusts are forecast. The tornado risk depends on the BL moisture quality onshore with most models keeping convection slightly elevated and with somewhat weak 0-1 km shear magnitude forecast. However in case of passing supercells in such a thermodynamic and kinematic environment, tornadoes can’t be ruled out with a significant event still possible.
http://oggi24ore.it/lallarme-di-estofex-elevato-rischio-tornado-in-calabria-e-sicilia-il-bollettino-ufficiale/

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23 novembre 2018

Scie chimiche? Il generale Mini: si decidano a spiegarle.

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Scie chimiche? «I cittadini pretendano un’inchiesta precisa, rigorosamente scientifica, per chiarire una volta per tutte la natura di un fenomeno ormai vistoso: cieli velati da centinaia di scie bianche rilasciate dagli aerei». 

Fonte: libreidee.org

Lo afferma il generale Fabio Mini, già comandante della missione Kfor in Kosovo, interpellato da Fabio Frabetti a “Border Nights”. Tema dell’intervista: clima “impazzito” e manipolato, sperimentazioni clandestine in corso, nuove armi segrete di distruzione di massa. Mentre l’attualità italiana propone eventi meteorologici di inaudita, devastante potenza – la distruzione delle foreste nelle Dolomiti, sradicate da trombe d’aria – da più parti ci si domanda se vi sia un nesso tra l’apocalisse del clima e il recente spettacolo dei cieli quotidianamente “sporcati” dai voli di linea. «Trovo inaccettabile e sospetto – dichiara Mini – l’atteggiamento di chi stronca in partenza queste voci, deridendo chi paventa una eventuale irrorazione dei cieli». Non è ammissibile, sottolinea Mini, che l’argomento venga sempre liquidato senza spiegazioni, facendo passare per pazzi visionari i cittadini preoccupati per la comparsa di quelle scie nel cielo. Ribadisce: è giusto pretendere spiegazioni finalmente esaurienti, da parte dei militari (a cominciare dall’aeronautica) e dagli stessi politici che hanno responsabilità di governo. E’ giunto il momento di chiarire cosa sta succedendo, lassù.

Lo stesso Mini, che peraltro precisa di non disporre delle necessarie competenze tecnico-scientifiche in materia, dichiara di non credere alla “teoria della cospirazione”, secondo cui saremmo oggetto di una sorta di infernale esperimento progettato per Il generale Fabio Mininuocere deliberamente alla nostra salute e a quella dell’ambiente. Recente la denuncia di un ex operatore aeroportuale di Milano Malpensa, Enrico Gianini, che parla di aerei che una volta a terra perdono liquidi inquinati da metalli pesanti. «Credo alla buona fede di Gianini», afferma Mini: «Non condivido la conclusione che lui trae, ma certamente ha visto qualcosa di strano». Il vero problema? Mancano le spiegazioni, per quelle scie nel cielo. Vietato lamentarsi, quindi, se si moltiplicano le domande. Fabio Mini è stato il primo, in ambito militare, a parlare apertamente di guerra climatica. Fonti ufficiali: Nazioni Unite e aeronautica Usa, autrice quest’ultima del dossier “Owning the wheather”, che – prima ancora del Duemila – annuncia che entro il 2025 sarà raggiunto il pieno controllo del clima, a scopo militare. «Siamo nel 2018, cioè a oltre metà strada: ed è certo che test sono in corso, perché i militari non esitano a sperimentarle, le nuove tecnologie, anche se non sono ancora mature: non lo erano neppure le atomiche sganciate sul Giappone nel 1945».

E’ questione di intendersi, ribadisce Mini: oggi disponiamo certamente di potenti dispositivi in grado di determinare cambiamenti climatici. Vari paesi, come la Cina, ne parlano apertamente: i “rainmaker” cinesi utilizzano aerei, razzi e cannoni per “bombardare” le nubi con ioduro d’argento e aumentare l’intensità delle precipitazioni. Possibile che qualcosa del genere stia accadendo anche in Italia, là dove si registrano eventi catastrofici? Mini è prudente: siamo nel campo del possibile, certo, ma si tratta di un’ipotesi altamente improbabile. Anche perché non è facile maneggiare certe tecnologie in spazi ristretti e densamente popolati: gli effetti potrebbero rivelarsi pericolosamente imprevedibili. Inoltre, aggiunge il generale, è impossibile affrettare conclusioni: prima bisognerebbe analizzare con estrema precisione statistica anche la ciclicità naturale degli eventi atmosferici “estremi”. Anche per questo, insiste Mini, probabilmente non è il caso di prendere alla lettera lo scienziato del Cnr, Antonio Raschi, che a “Porta a porta” ha detto che «è in corso un esperimento planetario», riguardo alla modificazione del Scie in cieloclima. Solo una frase infelice, come ammesso dallo stesso Raschi? Intervistato da Massimo Mazzucco, il tecnico si è anche dichiarato all’oscuro di un dossier scientifico dello stesso Cnr, che documenta “l’aviodispersione” di sostanze chimiche condotta già nel 1966, per incrementare le precipitazioni nell’Italia centrale, alla vigilia della disastrosa alluvione dell’Arno.

Oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti: si assiste a violentissime piogge tropicali, mentre a cedere in modo rovinoso è un territorio iper-cementificato o in stato di degrado a causa dell’incuria, in preda a un gravissimo deterioramento idrogeologico. Purtroppo, aggiunge Mini, a essere ormai oltre la soglia di sicurezza è il livello di manipolazioni che stiamo progressivamente infliggendo all’ecosistema nel suo complesso. «Non c’è un grande complotto, secondo me, ma ci sono tantissimi complotti, piccoli e grandi, che stanno seriamente compromettendo la stabilità ecologica del pianeta». I militari? «Fanno certamente la loro parte, ma la “guerra climatica” non è che una delle tante, in corso: Usa, Russia e Cina stanno inseguendo la super-arma che dia loro la supremazia assoluta». E poi c’è l’arma quotidiana per eccellenza, l’informazione: «Persino il web è diventato uno strumento di divisione e di odio. E l’odio è frutto di manipolazione: stimolare l’odio è facilissimo». L’obiettivo è sempre lo stesso: «Mettere le persone l’una contro l’altra», divide et impera. Aggiunge Mini: «Non ci vogliamo più bene, è venuto meno il rispetto per la dignità umana». Il movente? «L’avidità, la sete di denaro». Tutto il resto è a valle, comprese le super-armi segrete e i misteri, forse “chimici”, dei nostri cieli. 
Vie d’uscita? Informarsi, protestare, pretendere spiegazioni.

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05 novembre 2018

Apocalisse maltempo: qualcuno sta bombardando l’Italia?

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Siamo stati deliberatamente “bombardati” da nubifragi devastanti, scatenati da perturbazioni artificiali?

«Il prossimo che riparla di scie chimiche andrà sottoposto a un Tso», disse a mo’ di battuta Matteo Renzi, scoraggiando ulteriori interrogazioni parlamentari, sul fenomeno, da parte di esponenti del Pd. Oggi però, con il Nord-Est raso al suolo da eventi mai visti a memoria d’uomo, c’è chi torna sul tema in modo più che esplicito: «Bombardamento climatico sull’Italia, un avvertimento al governo?», si domanda il blog “Disquisendo”, secondo cui «nei giorni precedenti al disastro, ci sono state fortissime operazioni di aviodispersione a bassa quota». Tutti hanno visto il cielo sereno “rannuvolarsi”, dopo l’emissione di una rete fittissima di migliaia di scie bianche rilasciate dagli aerei di linea. Follia? Complottismo da strapazzo? L’unica vera certezza è la storica carenza (in Italia, non all’estero) di spiegazioni ufficiali, definitive ed esaurienti, sulla manipolazione del clima. Si accumulano invece informazioni parziali, da fonti indipendenti, riguardo al presunto impiego clandestino della geoingegneria, inaugurata da Israele per far piovere sul deserto del Negev. La stessa Cia, oggi, ammette che sono in corso vaste sperimentazioni. Nel saggio “Owning the wheather” (possedere il clima), l’economista canadese Michael Chossudowsky svela che la “guerra climatica” è ormai una realtà.

Un silenzio tombale è calato sull’applicazione delle rivoluzionarie scoperte del fisico Nikola Tesla, all’epoca emarginato dalla comunità scientifica, mentre l’ingegnere bresciano Rolando Pelizza ha raccontato a due docenti universitari, Francesco Alessandrini e Roberta RioAlluvione in Sardegna, che il geniale Ettore Majorana (ufficialmente scomparso nel 1938 ma in reatà nascosto in Calabria fino al 2005) progettò una “macchina” capace di mutare il clima all’istante. «Dello sviluppo di questa “macchina”, costruita in 50 esemplari su istruzioni dello stesso Majorana – assicura Pelizza – fu incaricato direttamente il governo italiano tramite Giulio Andreotti, che poi passò il dossier alla Cia». Un altro italiano, l’imolese Pier Luigi Ighina – assai meno celebre di Majorana, ma notissimo agli appassionati – riprodusse anche per le telecamere di “Report”, su Rai Tre, il suo straordinario esperimento, condotto con mezzi artigianali: Ighina era in grado di far piovere, creando nuvole nel cielo sereno (o a scelta, di far spuntare il sole tra i nuvoloni) semplicemente azionado, da terra, le pale di una sorta di ventilatore gigante, cosparse di alluminio. Il trucco? Cambiare la consistenza elettromagnetica della bassa atmosfera, immettendo vortici di onde.
«La manipolazione climatica è realtà», sostiene il sito “Dionidream”, citando estati torride e mezze stagioni scosse da nubifragi e alluvioni di inaudita violenza, come quelli che hanno messo in ginocchio varie aree della Pensiola, a cominciare dal Veneto, dove le trombe d’aria hanno divelto decine di migliaia di alberi, devastando storiche foreste alpine. Fuori dall’Italia, il fenomeno della manipolazione climatica non è esattamente una novità: «Festa in cielo, vietata la pioggia», titolò il Tgcom24 di Mediaset il 23 marzo 2009, parlando di «aerei in cielo per disperdere le nubi» in occasione del settantesimo anniversario della “repubblica popolare” fondata da Mao. «Per impedire che la pioggia rovini i grandiosi festeggiamenti in programma, si ricorrerà a una tecnica senza precedenti», raccontò il telegiornale: «L’aviazione impiegherà 18 apparecchi che disperderanno nell’atmosfera prodotti chimici per impedire che dal cielo sopra Pechino cada la pioggia». Nello stesso anno, a novembre,Tragedia maltempo a Terracina sempre la Cina s’imbiancò fuori stagione, come raccontò “La Repubblica”: «Una nevicata precoce ha coperto con un’abbondante coltre bianca Pechino. Il tutto ha però ha avuto un aiutino dell’Ufficio Modificazione del Tempo della capitale cinese».
I tecnici, riferì tranquillamente l’agenzia “Xinhua”, «hanno riversato in cielo con degli aerei 186 dosi di ioduro d’argento, per approfittare delle nuvole e del brusco calo della temperatura». Questo, scrisse “Repubblica”, «ha generato la nevicata», il cui scopo era «alleviare la persistente siccità». Ammise Zhang Qiang, responsabile dell’ufficio meteorologico: «Non ci facciamo sfuggire occasione per provocare precipitazioni, da quando Pechino registra una persistente condizione di siccità». Due anni dopo, nel 2011, l’allora presidente iraniano Mahmud Ahmedinejad accusò l’Occidente di aver provocato una gravissima siccità per mettere in crisi l’economia agricola del paese. «Secondo rapporti sul clima, accuratamente verificati, le potenze occidentali forzano le nuvole fino a far piovere», dichiarò Ahmedinejad, come confermato dal “Giornale”. «I nostri nemici distruggono le nuvole prima che arrivino sul nostro paese». Ancora la Cina, già nel 2011, è tornata protagonista sul tema, annunciando un investimento da 120 milioni di euro per riuscire, entro il 2015, a far aumentare del 10% le precipitazioni nelle zone più aride.
«Un primo esperimento in tal senso era stato già condotto nel febbraio 2009, quando diverse regioni erano state irrorate da una pioggerellina leggera, generata da agenti chimici sparati nell’atmosfera con 2.392 razzi e 409 cannoni, in grado di creare nuvole cariche di pioggia», scrive il sito “Greenews”. «Le nuvole ‘adatte’ alle precipitazioni vengono ‘seminate’ con ioduro d’argento, un agente chimico che favorisce l’aggregazione delle molecole d’acqua per creare grandi gocce abbastanza pesanti da cadere al suolo». La tecnologia in realtà non è nuova, aggiunge “Greenews”: i primi esperimenti risalgono alla Guerra Fredda. «Durante la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti lanciarono l’Operazione Popeye per cercare di intensificare i monsoni sul Sentiero di Ho Chi Minh, la rete di strade che andavano dal Vietnam del Nord al Vietnam del Sud passando per Laos e Cambogia, usate dai Vietcong e dai loro sostenitori. Nel 1978, però, gli esperimenti per far piovere artificialmente negli Usa Dolomiti, addio alle foreste di Stradivarifurono interrotti, in seguito a una grave inondazione causata dal bombardamento chimico delle nubi». Dal Sud-Est Asiatico al Medio Oriente: «Israele “stimola” le nuvole dal 1961 e riesce così a rendere fertili e rigogliose terre di per sé aride».
«Nel mondo ci sono diversi esperimenti in corso di questo tipo, ma siamo lontani dal poter dire di essere in grado di controllare la pioggia», disse nel 2012 a “Greenews” uno specialista come Sandro Fuzzi, climatologo del Cnr di Bologna, al quale allora sembrava remoto il rischio di gravi effetti collaterali, dato che gli interventi si svolgevano «su scala ridotta, al massimo di qualche decina di chilometri», mentre i fenomeni più distruttivi, come le alluvioni, «riguardano fronti di centinaia e anche migliaia di chilometri». L’ultima frontiera, aggiunge ancora “Greenews”, consiste nel bombardare le nuvole dal basso con dei laser: esperimento condotto nel 2010 in laboratorio e poi «replicato a Berlino da un gruppo di ricercatori dell’università di Ginevra e pubblicato sulla rivista “Nature Photonics”». Con un laser di grande potenza, una specie di “cannone energetico”, i ricercatori hanno colpito ed “eccitato” le molecole di gas presenti nell’aria. «Il risultato è stata la formazione di nuclei di condensazione attorno ai quali si sono create piccole gocce di acqua». Secondo il blog “Shivio news”, già nel 2012 erano oltre 20 i paesi impegnati nella sperimentazione di nuove tecniche per provocare precipitazioni.
In vetta alla classifica primeggiano i soliti cinesi: Pechino, letteralmente, «impiega nel “rainmaking” oltre 37.000 addetti, fra tecnici e ricercatori», mentre «una trentina di aerei, 4.000 rampe per razzi e 7.000 cannoni vengono usati per sparare in cielo nuclei di sostanze intorno alle quali stimolare processi di condensazione di gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio». Negli Stati Uniti, gli aerei «gettano nelle nuvole ghiaccio secco e ioduro d’argento». In Sudafrica si usa invece il cloruro di potassio: «I sali vengono diffusi da aerei che volano sotto le nubi in formazione, e servono ad aumentare il numero e la misura delle gocce». Anche il Messico, aggiunge “Shivio”, sta sperimentando la tecnica sudafricana, che «sembra che sia in grado di aumentare di un terzo il volume delle precipitazioni». Qualcuno poi ricorderà la primissima performance, in assoluto, della geoingegneria più spettacolare: il 9 maggio del lontano 2007, in occasione della fastosa celebrazione dell’anniversario della vittoria dell’Urss Eccezionale acqua alta a Venezianella Seconda Guerra Mondiale, il Tg1 riprese lo spettacolo del sole riapparso “miracolosamente” tra le nubi nerissime del cielo di Mosca, grazie a una portentosa miscela a base di azoto, iodio e argento diffusa dagli aerei.
Dall’uso civile a quello militare, il passo è breve: «Almeno quattro paesi – Stati Uniti, Russia, Cina e Israele – dispongono delle tecnologie e dell’organizzazione necessaria a modificare regolarmente il meteo e gli eventi geologici per varie operazioni militari ufficiali e segrete, legate a obiettivi secondari, tra cui il controllo demografico, energetico e la gestione delle risorse agricole». Lo disse già nel 2012 l’esperto aerospaziale Matt Andersson, allora in forza alla compagnia hi-tech Booz Allen Hamilton di Chicago. In un’intervista al “Guardian”, Hamilton ha ammesso: il nuovo tipo di guerra non convenzionale «comprende la capacità tecnologica di indurre, spingere o dirigere eventi ciclonici, terremoti e inondazioni, includendo anche l’impiego di agenti virali per mezzo di aerosol polimerizzati e particelle radioattive, trasportate attraverso il sistema climatico globale». Lo stesso Hamilton ha citato una think-tank della galassia neocon, il Bpc (Bipartisan Policy Center, con sede a Washington) e il suo rapporto nel quale chiede agli Usa e agli alleati di accelerare la sperimentazione su larga scala del cambiamento climatico.
Secondo il “Guardian”, il gruppo è finanziato da «grandi compagnie petrolifere, farmaceutiche e biotecnologiche», e rappresenta «gli interessi corporativi del mondo militare e scientifico statunitense». Il newsmagazine “Sputnik News”, citando il canadese Chossudovsky, osserva: la geoingegneria ha omai prodotto «sofisticate armi elettromagnetiche». E anche se la cosa non è ammessa ufficialmente, neppure a livello scientifico, le capacità di manipolare il clima (anche per scopi militari) sono in stato avanzatissimo. La storia di questa disciplina risale addirittura al 1940, quando il matematico americano John Von Newman, al Pentagono, iniziò la sua ricerca per la modifica del clima. Obiettivo: alterare i modelli meteorologici. Una tecnologia sviluppata negli anni ‘90 secondo il programma di ricerca della cosiddetta “alta frequenza aurorale attiva” (Haarp, High Frequency Active Auroral Research Program), come appendice di una iniziativa strategica di difesa, le “Guerre stellari”. Val di Fiemme, crollo di un ponteIl programma Haarp, installato in Alaska e poi bloccato, sarebbe stato parte di una strategia tuttora attiva: le brusche modifiche del clima possono «estendersi, avviando inondazioni, uragani, siccità e terremoti».
Ammissioni ufficiali? Impensabili. Meglio lasciare che certe voci circolino in modo incontrollato (bufale comprese), per poi liquidare il tutto sotto la voce “teoria del complotto”. «E’ naturale che su un tema come il cambiamento climatico la Cia collaborerebbe con gli scienziati per meglio comprendere il fenomeno e le sue implicazioni sulla sicurezza nazionale», ha detto un portavoce dell’intelligence Usa, dopo la diffusione della notizia, da parte del sito legato al periodico statunitense “Mother Jones”, secondo cui proprio la Cia starebbe aiutando con ingenti finanziamenti la Nas, National Academy of Sciences, impegnata in uno studio sull’applicazione della geoingegneria per manipolare il clima. Su “Meteoweb”, Filomena Fotia spiega che “Mother Jones” descrive lo studio come un’inchiesta riguardante «un numero limitato di tecniche di geoingegneria, inclusi esempi di tecniche di gestione delle radiazioni solari (Srm, Solar Radiation Management) e rimozione dell’anidride carbonica (Cdr, Carbon Dioxide Removal). Geoingegneria “buona”, per proteggerci dall’attività solare divenuta pericolosa per la Terra?
«La manipolazione meteorologica – aggiunge Fotia – è stata riportata in auge da molti commentatori statunitensi in occasione dei devastanti tornado in Oklahoma, o di altri eventi estremi come l’uragano Sandy, che sarebbero stati “generati dal governo” usando la base dell’Haarp in Alaska». Ma, appunto: il tema si presta a speculazioni incontrollate, vista la mancanza di riscontri esaurienti da parte delle autorità, sempre estremamente laconiche, come quelle interpellate nel 2014 da Alessandro Scarpa, allora consigliere comunale di Venezia. “Grandinata anomala e scie chimiche, il maltempo si tinge di mistero”, titolò il 24 settembre il “Gazzettino”, storico quotidiano veneziano, dopo «una grandinata fuori dal normale», sotto un cielo «carico di nubi come mai si era visto». E lassù, «quelle scie bianche nel cielo terso il giorno dopo». Sono bastati questi due fenomeni, Dolomiti, franascriveva il “Gazzettino” quattro anni fa, a ridestare un quesito: e se questo maltempo eccezionale non fosse il risultato delle bizze atmosferiche, ma di qualcosa di “chimico”?
In redazione arrivò una lettera allarmatissima: grondaie intasate da “noci” di ghiaccio persistenti ed enormi: «Come mai questo ghiaccio non si è sciolto? Sembrerebbe di formazione chimica, da laboratorio, e non naturale». Per Alessandro Scarpa, vale la pena di esaminarli, certi fenomeni, «se non altro per capire di cosa si tratta» Ad esempio, «le strane scie chimiche che si vedono nei nostri cieli». Molte le segnalazioni pervenute al Consiglio comunale, «da parte di cittadini veneziani, preoccupati, che chiedono spiegazioni». Scarpa si è rivolto inutilmente all’Enav, l’ente nazionale di assistenza al volo, che gestisce il controllo del traffico degli aerei civili. Nessun lume neppure dal ministero dell’ambiente di Roma: risposte evasive o bocche cucite. «È quindi opportuno – sottolinea Scarpa – preoccuparsi seriamente per noi e per i nostri figli». E aggiunge, rivolto ai giornalisti disattenti: «Questa mattina, quando il cielo era limpidissimo, si sono viste una quindicina di linee nel cielo veneziano». Quattro anni dopo, la situazione è gravemente peggiorata: non c’è più una giornata serena senza che il cielo non sia “sporcato” dalle scie, di ora in ora, mentre l’Italia sta diventando il bersaglio di violentissime tempeste di tipo tropicale, come quella che ora ha messo in ginocchio il Nord-Est.
Lo scorso anno, a gennaio, il colonnello Mario Giuliacci – affabile volto televisivo – sul suo sito ha tentato di sgombrare il campo da ogni illazione, presentando testualmente un comunicato ufficiale dell’aeronautica militare. La spiegazione dei militari è ineccepibile, riguardo alla vistosa presenza di molte delle scie: «Le nuove generazioni di motori che equipaggiano i moderni aeroplani a reazione, per avere un miglior rendimento termodinamico dato dalla differenza di temperatura tra la camera di combustione e l’ambiente esterno, impiegano miscele di acqua e carburante la cui combustione genera le enormi quantità di vapore acqueo che sono all’origine delle scie». Secondo i militari, dunque, sono aumentate in modo esponenziale le scie di condensazione, in gergo “contrails”, destinate poi a scomparire nell’atmosfera. «Per le caratteristiche termodinamiche Alberi stroncati dall'uraganodei motori, per le quote di volo e per la localizzazione – aggiunge l’aeronautica – la quasi totalità delle scie che si osservano in cielo sono prodotte dai jet di linea degli operatori commerciali. La loro durata è variabile da pochi istanti a minuti e talvolta a ore, in dipendenza dell’umidità, delle temperature e in genere delle condizioni termodinamiche dell’aria circostante».
Poi la chiosa: «Per quanto ci compete, l’Aeronautica Militare non possiede aeromobili che generano o emettono scie differenti da quelle prodotte a causa della condensazione di vapore acqueo». Il che – alla lettera – non significa escludere la presenza di altre scie, di ben diversa natura, emesse da velivoli estranei all’aeronautica militare italiana: le famigerate “chemtrails”, appunto. Tra le pagine del blog “Su la testa”, il giornalista investigativo Gianni Lannes (vittima di minacce e attentati per le sue indagini scomode, specie quelle sulla mafia dei rifiuti) sostiene che si è ormai clamorosamente violata la “Convenzione sul divieto dell’uso di tecniche di modifica dell’ambiente”, a fini militari o ad ogni altro scopo ostile, nota anche come Convenzione Enmod: «E’ il trattato internazionale che proibisce l’uso delle tecniche di modifica dell’ambiente». Firmata il 18 maggio 1977 a Ginevra, è entrata in vigore il 5 ottobre 1978, approvata anche dall’Onu. Gli Stati firmatari sono 48, inclusi gli Usa, di cui 16 non hanno ancora ratificato il trattato. In totale, i paesi che vi hanno aderito sono 76. «L’Italia ha firmato la Convenzione a Ginevra il 18 maggio 1977 e l’ha ratificata con la legge numero 962 del 29 novembre 1980, grazie al presidente della Repubblica Sandro Pertini e all’approvazione quasi all’unanimità del Parlamento».
Secondo Lannes, questa verità viene regolarmente “oscurata” perché illegale, oltre che aberrante. Ma l’Italia, sostiene Lannes, ha concesso i propri cieli durante l’infelice G8 di Genova del 2001, quando Berlusconi firmò un trattato segreto, con Bush, che trasformava il nostro paese in un’area-test per l’irrorazione dell’atmosfera. Dal 2003, l’operazione è scattata. E nessuno ne parla: è top secret. Si chiama “Clear Skies Initiative”. Lannes attinge direttamente a fonti della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato: le pagine istituzionali americane ammettono apertamente che il 19 luglio 2011, a Genova, Bush e Berlusconi impegnarono i loro paesi in un programma di ricerca sul cambiamento climatico e sullo sviluppo di “tecnologie a bassa emissione”. Operazione poi approvata il 22 gennaio 2002 dal ministero italiano dell’ambiente e dal Dipartimento di Stato UsaScie chimicheDunque, scrive Lannes nel blog “Su la testa”, cambiamenti climatici indotti e “collaborazione” (si fa per dire) tra Stati Uniti e Italia, con quest’ultima a fare da cavia. «Dalla documentazione delle autorità nordamericane emerge che in questa vasta operazione gestita in prima battuta dal Pentagono, dalla Nasa e dalla Nato, sono coinvolte addirittura le industrie e le multinazionali più inquinanti al mondo: Exxon Mobil, Bp Amoco, Shell, Eni, Solvay, Fiat, Enel».
Tutti insieme appassionatamente, secondo il giornalista, compreso il settore scientifico: università italo-americane, Enea, Cnr, Ingv, Arpa e così via. «Insomma, controllori e controllati. L’Enac addirittura ha partecipato ad un test “chemtrails” in Italia insieme a Ibm, ministero della difesa, stato maggiore dell’aeronautica e ovviamente Nato». Mancano, sempre, le conferme ufficiali. In compenso si scatenato i “debunker” come Paolo Attivissimo: “Scie chimiche, aria fritta con contorno di bufala e grana”. Dopo il disastro aereo del volo Germanwings del 2015, schiantatosi sulle Alpi francesi, anche il “Giornale” si sbizzarrisce: “Airbus, dalle scie chimiche alle ’strane scritte’: complottisti scatenati”. Nel frattempo Enrico Gianini, ex addetto aeroportuale di Malpensa, racconta a “Border Nights”: una volta a terra, gli aerei delle compagnie low-cost perdono liquido inquinato da metalli pesanti, e non lasciano più caricare i bagagli nelle stive di coda, come se fossero ingombre di serbatoi clandestini. «Se mi denunciano, chiederò al tribunale di “smontare” uno di quegli aerei: così scopriranno finalmente cosa trasporta». Ma la notizia resta negli scantinati del web, mentre il finimondo rade al suolo il Veneto e la Cina stipendia regolarmente (e apertamente) i suoi bravi “rainmaker”.

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09 dicembre 2017

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Ovviamente il livello di visualizzazione,il livello di attenzione relativamente a questo canale che aveva assunto un notevole successo, e aveva milioni di iscritti, costituiva un pericolo per il regime del governo italiano, e si tratta di regime effettivamente, ed è stato fatto cancellare, ordine è partito dal ministero dell'interno e immediatamente i galoppini di YouTube hanno eseguito l'ordine. Ovviamente lo hanno eseguito perchè il governo ha minacciato più volte di iniziare una super tassazione dei network di questo tipo, cosa che guarda caso è stata procrastinata al 2019, evidentemente ci sono degli accordi sottobanco che promettono un trattamento di favore se i gestori di Google Facebook e via discorrendo faranno i buoni e quindi eseguiranno gli ordini che verranno via via erogati dalle autorità governative relativamente alla cancellazione di profili e canali video e non, si parla anche ovviamente di Facebook. 
Rosario Marcianò.


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