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17 luglio 2019

Gli Stati Uniti diffondono minacce belliche, espandono la base militare in Sicilia

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L'autore è un ricercatore di pace italiano e giornalista premiato. L'articolo originale è stato pubblicato per la prima volta con il titolo "Da Sigonella in poi" in Mosaico di Pace, nr. 4 aprile. John Catalinotto, Managing Editor di Workers World, ha tradotto l'articolo, che espone l'intento aggressivo dell'esercito americano in Europa e nel mondo.

Di Antonio Mazzeo

La base militare siciliana è stata trasformata in uno dei più grandi centri del pianeta per il comando e il controllo dei velivoli senza pilota (UAV). Dalla spia ai droni assassini, cosa rappresenta Sigonella oggi?

Trump e Putin: non possono essere seri, vero? Siamo davvero tornati negli anni della guerra fredda US-USSR? È difficile rispondere, ma il "gioco" tra le due parti in effetti ha rilanciato la corsa agli armamenti, soprattutto quello nucleare, annullando con un colpo di gomma i trattati vincitori che hanno impedito la presenza di missili atomici nel cuore dell'Europa. Ora non passa giorno senza che aerei spia americani producano provocazioni ai confini occidentali della Russia, in Crimea e nel Mar Nero o con le sortite molto segrete di droni nei cieli dell'Ucraina e del Donbass.

A parole, il governo italiano chiede distensione e certamente non intende minare i rapporti con le compagnie transnazionali di gas e petrolio con sede in Russia; tuttavia, l'Italia gioca un ruolo chiave nel supportare le pericolose operazioni belliche del suo stretto alleato, gli Stati Uniti. Lo fa offrendo una piattaforma di lancio per il nuovo grande aereo di pattuglia - la US Navy P-8A "Poseidon"


US Navy P-8A "Poseidon" 

o il "Global Hawk", "UAV" che, con le loro sofisticate apparecchiature, monitorano ogni millimetro quadrato della terra natia russa.
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"Global Hawk", "UAV"

Per il Pentagono, la "piattaforma" ha un nome in codice: l'Hub of the Med, cioè la grande stazione aerea e marittima di Sigonella situata a pochi passi (5 miglia) dalla città di Catania, dove, secondo la Roma- Accordi di Washington, gran parte della base è riservata all'uso esclusivo delle forze armate statunitensi.

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Hub of the Med (disegno)

Per un certo periodo, Sigonella è stata la sede permanente di una forza aerea per tracciare il movimento di navi e sottomarini russi nel Mediterraneo e di unità aeree e terrestri situate in Siria. Nelle ultime settimane, l'hub del Mediterraneo ha visto un'attività molto intensa di droni, combattenti, elicotteri e il velivolo di sorveglianza "P8A-Poseidon". Nelle acque del basso Tirreno, del Mar Ionio e del Mediterraneo centrale, è attualmente in corso un vasto esercizio della NATO, che simula la caccia ai sottomarini nucleari "nemici". (Dynamic Manta 2019, 26 febbraio-7 marzo)
Un cancro nelle metastasi
Questi giochi di guerra trasformano la Sicilia in un gigantesco campo di sterminio, confermando ciò che è stato a lungo rivendicato dagli attivisti pacifisti dell'isola: Sigonella in realtà è un cancro in metastasi che diffonde basi e presidi ovunque e militarizza la società.
Gli eserciti USA e NATO dalla stazione navale si sono diffusi ai suoi centri affiliati in Sicilia: il centro operativo Usa a Pachino; Niscemi (terminale di telecomunicazione satellitare e terminale MUOS [Mobile User Objective System]); Augusta (porto di rifornimento di armi e gasolio per unità di guerra e sottomarini nucleari); gli aeroporti di Catania-Fontanarossa, Trapani-Birgi, Pantelleria e Lampedusa; i poligoni di Piazza Armerina e Punta Bianca (Agrigento), ecc.
Sigonella è tutto questo e altro. La base ora ospita 34 comandi strategici con oltre 5.000 soldati americani; Per quanto riguarda l'importanza, "NAS Sigonella ospita il secondo più grande comando di sicurezza della Marina degli Stati Uniti dopo quello basato sull'attività di supporto navale del Bahrain", spiega il Pentagono. (tinyurl.com/yy3kz97n) L'area geografica di attività è considerevole: dall'Oceano Atlantico al Mediterraneo, dal continente africano all'Europa orientale, al Medio Oriente e al Sud-Est asiatico.
Dopo il sanguinoso conflitto in Vietnam [terminato nel 1975], non c'è stato uno scenario di guerra in cui l'hub di Sigonella non abbia avuto un ruolo centrale: contro la Libia di Gheddafi negli anni '80; in Libano nel 1982; la prima e la seconda guerra del Golfo; i bombardamenti alleati su Kosovo e Serbia nel 1999 e quelli su Afghanistan, Iraq e Siria nel XXI secolo; le campagne statunitensi nelle regioni sub-sahariane e nel Corno d'Africa; la liquidazione definitiva del regime libico nel 2011; e le ripetute incursioni odierne in Cirenaica e in Tripolitania, con l'uso dei famigerati droni assassini.
Nel solo periodo tra agosto e dicembre 2016, durante l'offensiva contro le milizie pro-ISIS [ISIS] (Islam), nella città di Sirte, gli Stati Uniti hanno effettuato ben 495 attacchi missilistici, il 60% di essi grazie ai droni dei Razziatori - che per la maggior parte decollavano dalla Sicilia.
Negli ultimi anni la base siciliana è stata trasformata in uno dei più grandi centri del pianeta per il comando e il controllo degli UAV 
Risultati immagini per UAV
UAV 
che hanno cambiato inesorabilmente il concetto stesso di guerra, automatizzandolo e disumanizzandolo sempre di più. I droni spionaggio e killer della US Navy and Air Force operano a Sigonella, così come le UAS SATCOM [comunicazioni satellitari per sistemi aerei senza pilota] 


UAS SATCOM

Relay Pads and Facility per telecomunicazioni satellitari e le operazioni di tutti gli aerei CIA e Pentagono senza pilota in ogni angolo del mondo.
La struttura consente la trasmissione dei dati necessari per i piani di volo e di attacco dei nuovi sistemi di guerra, operando come una "doppia stazione" per il sito tedesco di Ramstein e l'ampio aeroporto di Creech nel Nevada.
Entro l'estate del 2019, a Sigonella sarà operativo anche il sofisticato sistema di comando, controllo e intelligence NATO (Alliance Ground Surveillance) della NATO, il programma più costoso della storia dell'Alleanza Atlantica. L'AGS consisterà in stazioni terrestri fisse, mobili e trasportabili per la pianificazione e il supporto operativo delle missioni, oltre a una componente aerea con cinque velivoli di sorveglianza Global Hawk di ultima generazione.
Anche il ruolo assunto nei programmi di supremazia nucleare negli Stati Uniti è decisivo. Segretamente, senza che il governo italiano abbia mai ritenuto necessario informare il Parlamento e l'opinione pubblica, nel 2018 la Joint Tactical Ground Station (JTAGS), 
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Joint Tactical Ground Station (JTAGS)
la stazione di ricezione e trasmissione satellitare del sistema di "allarme rapido" per identificare il lancio di missili balistici teatrali con testate nucleari, chimiche, biologiche o convenzionali, è entrata in funzione a Sigonella.
Tutto tranne che sulla difensiva
È una specie di scudo protettivo tutt'altro che difensivo. Grazie al controllo "preventivo" di ogni possibile operazione missilistica "nemica", diventa possibile scatenare il primo attacco nucleare, evitando o limitando la rappresaglia del nemico e quindi i pericoli della cosiddetta "distruzione reciproca assicurata" che ad oggi ha impedito un olocausto nucleare mondiale.
Inoltre, nel maggio 2001, una delle 15 stazioni di terra del Global HF System, il sistema di comunicazioni ad alta frequenza creato dalla US Air Force per integrare la rete del Comando aereo strategico e garantire il controllo su tutti gli aerei e le navi da guerra, è stato trasferito alla base siciliana. Uno degli aspetti più importanti del sistema GHF è la trasmissione di ordini militari che hanno priorità assoluta, primo fra tutti i messaggi SkyKing che includono codici di attacco nucleare.
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Global HF System
L'Unione europea e le agenzie di controllo delle frontiere si sono anche concentrate su Sigonella per rafforzare le loro attività di controllo e lotta contro la migrazione nel Mediterraneo. In effetti, le unità e gli aerei con e senza piloti utilizzati all'interno della forza aerea e marina di Eunavfor Med [Unione europea navale del Mediterraneo] (Operazione Sophia) erano situati nella base siciliana. Dal settembre 2013, l'aeroporto siciliano ha anche fornito supporto tecnico e operativo ai vari asset di Frontex provenienti da alcuni paesi dell'UE (Operazione Triton).
L'Aeronautica militare italiana ha inoltre contribuito attivamente alla trasformazione di Sigonella in una base strategica per la nuova guerra totale ai migranti e alle migrazioni. In particolare, il 61 ° Gruppo Volante, equipaggiato con i droni "Predator" MQ-1C, è stato istituito qui con l'obiettivo di "consolidare e rafforzare il sistema di sicurezza nazionale per le attività di sorveglianza nell'area mediterranea". Per un anno, il 41 L'Antisubmarine Warfare Wing di Sigonella ha anche il suo nuovo sistema d'arma ultra-tecnologico: l'aereo da pattugliamento marittimo P-72A, che gli strateghi sperano di usare presto per supportare le proiezioni a tutto tondo delle forze armate italiane.

"Predator" MQ-1C
"Predator" MQ-1C

Infine, nella stazione siciliana, lo Squadrone di elicotteri dei Carabinieri "Cacciatori di Sicilia" è stato istituito con una vasta gamma di funzioni: "antiterrorismo, ricerca dei latitanti di Cosa Nostra, prevenzione e repressione dei crimini, aiuto nel salvataggio di disastri pubblici, ecc. "
Tutti questi interventi riproducono quella nuova condizione di calda pace, cioè il "trasferimento di responsabilità dal settore civile alle istituzioni militari", ampiamente descritto dalla ricercatrice tedesca Jacqueline Andres Carlo in un recente saggio su "The Hub of The MedUna lettura della geografia militare statunitense in Sicilia "(Sicilia Punto. L' editore).
"Operazioni diverse dalla guerra, ma che in realtà sono vere nuove forme e azioni di guerra sotto il comando delle forze armate italiane, europee, statunitensi e della NATO", spiega Andres Carlo. 
"Proprio come il progresso della guerra contro l'immigrazione irregolare fino alle misure adottate contro il terrorismo marittimo ha avuto come ulteriore conseguenza la sottomissione dell'intero Mediterraneo alle politiche di sicurezza e alla sorveglianza quasi assoluta degli spazi pubblici".
Sigonella si erge come emblema delle moderne dottrine sui conflitti: globale, onnicomprensivo, in cui il "nemico" è ovunque e può essere chiunque. Dove gli spazi di espressione, libertà e praticabilità politica degli stessi cittadini sono ridotti a zero e il pianeta accelera la sua pazza corsa verso l'abisso e l'annientamento di tutte le forme di vita.

Foto ed alcuni link inseriti da Scie Chimiche: Informazione Corretta.

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16 luglio 2019

Il Triangolo della Morte è in Sicilia! Si sperimentano emissioni elettromagnetiche impulsive! (EMP)

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La guerra a microonde delle basi USA in Sicilia.Pubblicato giovedì 5 Marzo 2009 




Si aggiungono nuovi tasselli alla vicenda relativa all’installazione a Niscemi, Caltanissetta, del terminal terrestre del sistema di telecomunicazioni satellitari MUOS (Mobile User Objective System). Archiviata la straordinaria manifestazione di popolo (oltre 15.000 persone) che sabato 28 febbraio ha percorso le vie della città siciliana per gridare “No” al pericolosissimo impianto militare delle forze armate USA, trapelano inquietanti indicazioni su quello che è stato l’iter del progetto. Notizie che confermano le connivenze e il cinismo dei governi succedutisi in Italia negli ultimi anni e la scarsissima considerazione che le autorità siciliane nutrono per la salute e la sicurezza delle popolazioni dell’isola.

I consiglieri comunali del Partito democratico di Niscemi hanno denunciato che l’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione siciliana era a conoscenza del progetto d’installazione del MUOS nella base dell’US Navy di Niscemi sin dal 24 gennaio 2007. “La relativa documentazione è rimasta in mano dell’allora assessore sino al 10 aprile 2008 e per tutto questo tempo avvolta nel silenzio”, affermano i consiglieri. “Né sono state effettuate misure di monitoraggio preventivo nella zona già interessata da emissioni elettromagnetiche per le antenne già esistenti nella base della Marina militare statunitense”. Presidente della Regione siciliana era l’Udc Totò Cuffaro, assessore l’avvocata Rossana Interlandi, esponente dell’Mpa di Raffaele Lombardo ed ex consigliere d’amministrazione dell’Università di Catania. Nessuno a Palermo avrebbe fatto caso alle possibili violazioni amministrative ed ambientali del progetto, né che l’area prescelta per l’installazione del terminal terrestre si trovava all’interno della Riserva naturale orientata “Sughereta”, area protetta della Regione siciliana. Un comportamento decisamente censurabile quello dei funzionari dell’assessorato guidato dalla dottoressa Interlandi, già attivista del WWF ed originaria proprio di Niscemi.


All’assessorato vige l’omertà
Ma torniamo alla data del 24 gennaio 2007, quando cioè sarebbe stata presentata la richiesta alla Regione per installare il MUOS in contrada Ulmo di Niscemi. Presidente del consiglio era Romano Prodi, ministro della difesa, Arturo Parisi. Entrambi omisero d’informare il parlamento sull’accordo sottoscritto con Washington per ospitare in Italia il nuovo sistema per le guerre stellari, mentre l’Australia, altro paese straniero sede di una delle quattro stazioni terrestri previste, aveva reso pubblico e subito, i contenuti del programma militare. Ciononostante, nella primavera del 2007, furono due organi di stampa siciliani (Centonove e L’isola possibile) con il sito internet Terrelibere.org a rivelare il nuovo piano d’insediamento militare. Con un’“imprecisione” involontaria, però, quella cioè che il MUOS sarebbe giunto alla base di Sigonella. Il riferimento alla stazione aeronavale alle porte di Catania era contenuto in alcuni documenti dell’US Navy. Tra gli allegati, c’era pure uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche del sistema satellitare, elaborato dall’AGI - Analytical Graphics, Inc., importante società con sede a Exton, Pennsylvania, in collaborazione con la Maxim Systems di San Diego, California. Lo studio, denominato “Sicily RADHAZ Radio and Radar Radiation Hazards Model PDF”, aveva elaborato un modello di verifica dei rischi di irradiazione elettromagnetica sui sistemi d’armi, munizioni, propellenti ed esplosivi (“HERO - Hazards of Electromagnetic to Ordnance PDF ”) ospitati a Sigonella. La simulazione informatica aveva verificato l’incompatibilità del MUOS all’interno della base (“le fortissime emissioni elettromagnetiche possono avviare la detonazione degli ordigni presenti”), suggerendo “di trovare una nuova destinazione”. Un’ulteriore ricerca sugli “Hazards of Electromagnetic Radiation to Ordnance” permise alla “Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella” di entrare in possesso dei manuali di prevenzione incidenti adottati dalla Marina USA. In uno di essi si riportava testualmente che “l’esposizione all’energia derivante dai sistemi radio di sufficiente intensità e frequenze comprese tra i 3 kilohertz (kHz) ed i 300 GHz possono avere effetti negativi su personale, sistemi d’arma e carburanti”. Nel “Federal Standard 1037C” del governo degli Stati Uniti venivano elencati i principali rischi RADHAZ: “induzione o associazione di correnti e/o voltaggi di grande magnitudine sufficienti ad avviare i meccanismi di auto-esplosione di armi, munizioni e altri sistemi esplodenti; generazione di effetti dannosi o nocivi all’uomo e all’ambiente; creazione di scintille di sufficiente grandezza da infiammare miscele di materiali trattate nelle aree colpite”.
Ai rischi delle onde elettromagnetiche del MUOS, la redazione di RAI News dedicò uno speciale dal titolo “Base USA di Sigonella, il pericolo annunciato”, trasmesso il 22 novembre 2008. L’opinione pubblica siciliana restò sconcertata e i parlamentari Mauro Bulgarelli (Verdi) e Severino Galante (Pdci) presentarono due interrogazioni al governo, la prima il 28 novembre, la seconda il 5 dicembre. Prodi e Parisi fecero come gli struzzi. All’Assessorato Regionale all’Ambiente e Territorio di Palermo venne invece mantenuto il più assoluto riserbo sull’alternativa proposta per insediare il terminal terrestre, la stazione di telecomunicazione di Niscemi. Poi, senza attendere il parere della Regione, i militari statunitensi diedero un colpo di acceleratore al programma e il 19 febbraio 2009, in occasione della visita all’impianto di contrada Ulmo del direttore del Mobile User Objective program della Marina USA, Wayne Curls, vennero avviate le prime opere di perimetrazione e movimentazione terra per predisporre le piattaforme per le antenne e le torri radio del sistema di comunicazione satellitare. Nel silenzio (assenso?) di Palazzo dei Normanni, il Comando di Sigonella affidò ad un consorzio d’imprese costituito ad hoc (“Team Niscemi Muos”), i lavori di realizzazione del nuovo impianto militare.
Le imprese iniziarono ad operare nel mese di maggio, quando la niscemese Rossana Interlandi venne sostituita alla guida dell’assessorato da Giuseppe Sorbello, per poi rientrare alla Regione Siciliana, lo scorso 26 febbraio, in qualità di dirigente generale del dipartimento…. “Territorio e Ambiente”.

Miscele esplosive di radio-frequenze

La stazione di telecomunicazioni della Marina USA di Niscemi è attiva dal 1991, ma né i militari statunitensi e italiani, né gli amministratori locali e regionali, hanno mai pensato di eseguire un’analisi sulle emissioni delle 41 antenne radio esistenti. Se ne sono accorti i tecnici dell’ARPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, chiamati dal neoassessore Sorbello a predisporre quattro centraline di rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico nel comune siciliano. Eppure le onde emesse dalle antenne della base coprono tutto lo spettro compreso tra le UHF e le VHF (Ultra and Very High Frequency – ultra e altissime frequenze, dai 30 MHz ai 3000 MHz, utilizzate per le comunicazioni radio con aerei  e satelliti), alle ELF – VLF – LF (Extremely and Very Low Frequency – frequenze estremamente basse e bassissime, dai 300 Hz a 300kHZ), queste ultime in grado di penetrare in profondità le acque degli oceani e contribuire alle comunicazioni con i  sottomarini a capacità e propulsione nucleare di Stati Uniti e partner NATO. A partire dalla fine degli anni ’90, le stazione di Niscemi è stata pure dotata del sistema di trasmissione VLF/LF “AN/FRT-95”, che ha consentito alle forze navali USA di accrescere la copertura nelle regioni del Nord Atlantico e del Nord Pacifico. Il trasmettitore AN/FRT-95A opera tra i 24 ed i 160 kHz con una potenza compresa tra i 280 kW e i 500 kW, ma il sistema permette l’estendere in caso di necessità sino ai 2,000 kW.

A seguito della chiusura della stazione di Keflavik (Islanda), a Niscemi è stato installato nel settembre 2006 un “addizionale” Sistema di Processamento e Comunicazione Automatico e Integrato con i Sottomarini (ISABPS). La base ha così assunto tutte le funzioni di collegamento in bassa frequenza con i sottomarini strategici operanti nella regione atlantica (Atlantic Low Frequency Submarine Broadcast). Come enfaticamente sottolineato dal comunicato del Comando dell’US Navy, emesso in occasione del trasferimento delle installazioni di telecomunicazione dall’Islanda alla Sicilia, “la missione della stazione navale sarà quella di garantire i servizi di comunicazione agli utenti di NAS Sigonella come le forze di Stati Uniti, Nato e delle forze di coalizione che operano nell’Atlantico, nel Mediterraneo, nel sud-est asiatico e nelle regioni del’Oceano indiano. Come parte della FORCEnet vision della Marina militare USA, la Stazione di Niscemi connetterà sensori, comandi e piattaforme di controllo, organi decisionali, combattenti e sistemi d’arma per assicurare ulteriori progressi nella Guerra Globale al Terrorismo”. La FORCEnet vision è l’architettura strategica per le operazioni delle unità navali, aeree e spaziali nel XXI secolo, con l’obiettivo dichiarato di assicurare alle forze armate USA la “superiorità nella conoscenza e nelle capacità di comando e accrescere la potenza di combattimento in guerra”.

Alla produzione del cocktail micidiale di radiazioni elettromagnetiche, non potevano restare assenti a Niscemi gli impianti di trasmissione a microonde, come sono denominate le onde molto corte comprese tra i 300MHz e i 300 GHz di frequenza, utilizzate per le trasmissioni spaziali e satellitari  (come saranno ad esempio quelle del MUOS), nella telefonia cellulare e nei famigerati “forni a microonde”.

A provare l’esistenza di specifiche antenne a microonde nella base della marina statunitense di Niscemi e in altre basi USA in Sicilia, la copia di un bando della Defense Information Systems Agency, pubblicato il 29 maggio 2008, relativo alla “fornitura ed installazione di tre siti di comunicazioni a microonde (“microwaves”) Line-of-Sight (LOS)”, il primo a Niscemi, il secondo a Sigonella e il terzo nella base navale USA di Augusta (Siracusa), utilizzata quest’ultima per l’approdo e il rifornimento di armi e carburante delle unità da guerra, comprese le portaerei e i sottomarini atomici. Il contratto è stato sottoscritto con i fornitori il successivo 7 aprile e ha previsto la conclusione dei lavori entro l’1 ottobre 2008 e la manutenzione degli impianti per la durata di un anno con la possibilità di proroga sino al 30 settembre 2012.

Opportuno riportare alcuni dei passaggi del bando: “NAVCOMTELSTA (NCTS) Sicily richiede la sostituzione dei due sistemi radio a microonde esistenti “COTS” che hanno concluso il loro ciclo vitale. Il nuovo sistema fornirà la connessione a microonde di 155MB 21 tra l’NCTS Sicily, ospitato presso la Naval Air Station di Sigonella (NAS II), il Fleet Logistic Support Site nella baia di Augusta e il Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi”. E ancora: “Il contractor fornirà tutti i materiali, le apparecchiature, le strutture e i servizi per rendere pienamente funzionante il collegamento LOS tra ognuno dei sistemi a microonde. Il contractor dovrà fornire quanto necessitano i ripetitori di segnale, i sistemi d’allarme elettronici e anti-intrusione, le torri o le strutture di supporto, le antenne, gli alimentatori, gli UPS e le attrezzature di controllo. Il sistema a microonde supporterà 2-wire telephone, bidirezionali 4-wire voice, così come i circuiti richiesti per la trasmissione dati ad un velocità di 64kb ed oltre”. Al contractor privato sono infine affidati tutti gli interventi in caso di cattivo funzionamento del sistema di comunicazione, “entro due ore dalla notifica di richiesta del governo statunitense”.

Chissà se una valutazione “HERO” dei rischi elettromagnetici emessi dalle nuove stazioni a microonde sia mai stata fatta dall’US Navy per Sigonella, scalo aeroportuale dove quotidianamente vengono movimentate quantità rilevantissime di armi e carburante. O per la baia di Augusta, area al centro del “triangolo della morte” Augusta – Priolo - Melili (di quest’ultimo comune è sindaco Giuseppe Sorbello, assessore all’Ambiente della regione siciliana), dove impianti petrolchimici, cementifici, raffinerie, ecc. convivono con una delle principali basi navali della Marina da guerra italiana e della NATO, e dove sono presenti due grandi depositi carburante a Punta Cugno e San Cusumano più un sospetto deposito munizioni a Cava Sorciaro, a disposizione delle forze armate USA e dei partner atlantici.        

In Sicilia forse c’è già chi ha sperimentato sulla propria pelle le esercitazioni militari a suon di microonde. Sono gli abitanti della piccola frazione di Canneto di Caronia, nella costa tirrenica della provincia di Messina, che dal gennaio all’aprile del 2004 assistettero ad una lunga serie di diabolici fenomeni di autocombustione di elettrodomestici e impianti elettrici, di smagnetizzazione di bussole, ecc.. Un rapporto top secret redatto tre anni più tardi dal gruppo di studio interistituzionale creato dalla presidenza del Consiglio, ha avanzato l’ipotesi che all’origine degli “incidenti” ci sarebbero stati “test militari segreti o esperimenti alieni”. Intervistato dal settimanale L’Espresso (26 ottobre 2007), il coordinatore del gruppo Francesco Mantegna Venerando ha fatto riferimento ad “una origine artificiale dei fenomeni”, come “emissioni elettromagnetiche impulsive”, capaci di generare “una grande potenza concentrata in frazioni di tempo estremamente ridotte”. Bomba Elettromagnetica

Si sarebbe trattato cioè di “fasci di microonde a Ultra high frequency compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz, applicazioni sperimentali di tecnologie industriali, non escludendo quelle finalizzate a recenti sistemi d’arma a energia elettromagnetica”. Nuove e terrificanti tecnologie militari a servizio dei signori delle guerre stellari, dunque. Proprio come il MUOS adesso installato a Niscemi. Articolo a firma di Antonio Mazzeo. 

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14 luglio 2019

L’allarme di ESTOFEX: “elevato rischio tornado in Calabria e Sicilia”. Il Bollettino Ufficiale

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🔴VERA ALLERTA DA DIFFONDERE: AVVISO A SICILIANI CALABRESI E TURISTI.

Allerta Meteo, l’avviso di ESTOFEX per l’Italia è particolarmente estremo: rischio tornado in Calabria e Sicilia nelle prossime ore.

L’Allerta Meteo per le prossime ore sull’Italia viene confermata anche dall’autorevole centro ESTOFEX (European Storm Forecast Experiment), con un livello “2” dal Golfo Ligure alla Sicilia su tutto il mar Tirreno, dove nelle prossime ore si svilupperanno violenti temporali. In modo particolare Estofex evidenzia il rischio di tornado in Calabria e Sicilia. Di seguito riportiamo integralmente il bollettino originale:
Storm Forecast

Valid: Sun 14 Jul 2019 06:00 to Mon 15 Jul 2019 06:00 UTC
Issued: Sat 13 Jul 2019 16:48
Forecaster: TUSCHY

A level 2 was issued across extreme E-CNTRL Spain and the Balearic Islands for large to very large hail, severe to extremely severe wind gusts, heavy rain and an isolated but potential significant tornado risk.
A level 2 was issued across parts of the Golf of Genova, NE Corsica, the Tyrrhenian Sea, far W-Italy and far S-Italy including Sicily for large to very large hail, severe to extremely severe wind gusts, heavy rain and an isolated but potential significant tornado risk.

A level 2 was issued across parts of the Aegean Sea, E-/NE Greece and W-Turkey for large to very large hail, severe to extremely severe wind gusts, heavy rain and an isolated tornado risk.
The surrounding level 1 areas have similar hazards with lower probabilities.
A level 1 was issued for parts of S-Norway/Sweden mainly for isolated large hail and heavy rain. A low-end tornado risk exists.
A level 1 was issued for parts of E-CNTRL Europe mainly for isolated large hail and heavy rain. A low-end tornado risk exists.
A level 1 was issued for parts of the S-Black Sea and far N-Turkey mainly for isolated large hail and heavy rain.
SYNOPSIS
Ridging centered along 10 W faces an extensive area with negative standardized geopotential height anomalies over the Mediterranean and E/NE Europe with one peak over Bulgaria into Turkey and another one evolving around/south of the Maritime Alps.

Main players in today’s outlook are numerous more or less pronounced short-waves which circle the ridge and trough axes and affect broad areas over Europe. Only the major waves will be mentioned:
a) A mobile upper trough starts out over Benelux/NE France and drops south towards the Maritime Alps during the night. It is accompanied by a broad area with surface pressure fall over the CNTRL Mediterranean during the night.
b) A closed upper low over N-Spain opens up into a progressive and zonally aligned wave, which moves east. It gets captured by trough a) somewhere over Sardegna and Corsica and continues its track east towards the Tyrrhenian Sea during the night. Weakening commences during the night as it moves into the mid-level short-wave ridge ahead of the dominant trough a).
Elsewhere further longwave and short-wave troughs certainly play a role in today’s outlook but are placed in a less favorable environment for organized DMC activity. 
Surface fronts are hard to find and to follow with a surge of cooler/drier air over the Adriatic and Ionian Sea to the south probably the most important feature during the forecast period.
DISCUSSION
… S-Norway, parts of Sweden, S-/SE-/E-Germany, parts of SW/S-Poland, the Czech-Republic, Austria and the extensive corridor from the Baltic States to Bulgaria …
Placed beneath low geopotential heights with cold mid-levels atop a warm/moist low-tropospheric layer creates widespread weakly capped to uncapped 400-800 J/kg SBCAPE. Peak values aoa 1000 J/kg are possible along mesoscale convergence zones / in confluent low-tropospheric flow regimes where pockets of mean LL mixing ratios aoa 10 g/kg can be realized. These areas are not prone to diurnal/diabatical mixing. 

Weak shear/steering flow with DLS of 10 m/s or less is in place, so early, slow-moving and rapidly clustering convection is forecast. Initiating storms bring isolated large hail but the main risk will be localized flash flooding – especially along convergence zone. Amount of LLCAPE and expected messy LL flow regime probably result in a few short-lived tornado events, too. This activity weakens beyond sunset but a few lingering storms are possible until 06Z.
… NE-/E-Spain and the Balearic Islands …
Beneath the base of the eastbound travelling mid-level wave, weak DLS and 400-800 J/kg SBCAPE offer an environment for scattered weakly organized but slow moving thunderstorms with heavy rain and small hail. This activity weakens beyond sunset.
Of concern is a corridor from extreme E-CNTRL Spain to the Balearic Islands where rich BL moisture (Td readings in the upper tens/lower twenties) overlap with moderate mid-level lapse rates, offering 1-2 kJ/kg MLCAPE.

A 35 m/s mid-level speed max crosses the area from W to E until 18 UTC and spreads out an impressive kinematic environment. Point source forecast soundings from the Balearic Islands at 12Z show 35 m/s 0-6 km shear, 20 m/s 0-3 km shear and SRH-3 in excess of 150-200 m^2/s^2. Directional shear is maximized along a zonally alinged surface pressure channel over/just N of the Balearic Islands.
Constantly improving synoptic- and mesoscale lift favors CI with long tracked supercells possible. Large to very large hail and severe to isolated extremely severe wind gusts will be the dominant threat. However with strong LL veering profiles and better LL shear along the LL confluence zone/surface pressure channel, a tornado threat (with a potential significant event) is possible. 

Further E (offshore of the Balearic Islands) NWP guidance agrees surprisingly well in showing a lull of QPF although ingredients remain in place (with slight decoupling of best shear/CAPE). In addition cap remains a bit stronger. However any organized DMC activity from the W may survive for some time and hence we kept a level 1 for this area with a low prob. lightning area to reflect increasing uncertainties in storm coverage. 
… N-Italy, the Gulf of Genoa to the Tyrrhenian Sea, Corsica and W-CNTRL Italy…
During the day the focus for organized DMC activity evolves over NW-Italy, where easterly BL flow advects a moist air mass (10 g/kg LL mean mixing ratios and TPWs aoa 30 mm) towards the Maritime Alps. Not much mid-level cooling and only weak Alpine EML advection keeps MLCAPE in the 800-1200 J/kg range. Mid-level flow remains enhanced ahead of the approaching trough from the N with DLS aoa 20 m/s. Main caveat is ongoing discrepancies about degree of mid-level temperature profile and variable LL moisture forecast in various models. Most likely scenario will be scattered CI along the orography with isolated CI over the lowlands. Organized multicells / isolated supercells bring large hail and severe wind gusts.
A similar area with better NWP agreement in adequate CAPE/shear overlap exists over NE Italy, where similar hazards are forecast (hail and severe wind gusts).
During the night, falling surface pressure over the Golf of Genoa with enlarging mid-level hodographs over NW-Italy (indicative of deepening WAA) show a general tendency of storms to cluster with a lowering severe risk (although a local flash flood risk continues).
A more serious severe risk evolves during the night over the Golf of Genoa, Corsica and all the way to the Tyrrhenian Sea. Low-tropospheric flow regime responds to the falling pressure over the Golf of Genoa and an elongated N-S aligned low-tropospheric confluence zone is forecast from Corsica to the SE with an E-W aligned convergence zone over the Golf of Genoa. Impressive moisture advection and pooling beneath meager mid-level lapse rates support 1-2 kJ/kg over the Golf and 2-3 kJ/kg SE of Corsica. DLS increases from N to S from 20 m/s to 30 m/s over the Tyrrhenian Sea.

Severe/organized convection (multicell/supercells mixture) is forecast during the night mainly along those convergence zones and long-tracked supercells are possible. Large to very large hail and severe wind gusts will be the main hazard although a tornado risk also exists especially next to the aforementioned convergence zones. This activity also affects far W-CNTRL Italy during the night.
Depending on how far south the structuring LL vortex over the Golf of Genoa shifts, a nocturnal excessive rainfall threat may evolve over far N-Corsica within a strengthening and confluent LL flow regime including a moist and very unstable air mass. This risk increases beyond 06Z.
… CNTRL-Greece, Aegean Sea and W-Turkey …
A passing upper-level trough is accompanied by a 30 m/s mid-level speed max, which translates E/SE rapidly during the day. It overspreads a warm and moist air mass with 800-1200 J/kg MLCAPE. Point source forecast soundings at 09 Z over CNTRL-Greece show 0-6 km shear of 30-35 m/s, 0-3 km shear of 15 m/s and SRH-3 of 100 m^2/s^2 with slightly weaker DLS but stronger SRH and CAPE over the Aegean Sea and far W-Turkey (although some NWP disagreement exists over the Aegean Sea about the CAPE/shear overlap). 

A questionmark exists with CAPE magnitude over CNTRL-Greece due to lots of cloudiness from nocturnal convection from the previous night including ongoing and onshore moving thunderstorms from the Ionian Sea. In case of temporal diabatic heating, a mix of multicells/supercells with large hail, severe wind gusts and an isolated tornado risk is anticipated. Uncertainties preclude a level 2 upgrade for now.
Confidence in early supercell development increases over the Aegean Sea, E/NE-Greece and W-Turkey with all kind of hazards possible including severe wind gusts, large to very large hail, flash flooding and a conditional tornado risk. The severe risk diminishes beyond sunset with a lingering risk along the SW-coast of Turkey, where CAPE/shear overlaps continues.
… S-Black Sea …
A growing nocturnal thunderstorm cluster with severe wind gusts, large hail and heavy rain streaks far N-Turkey although the main severe risk should stay offshore.
… Sicily and Calabria …
Until 21Z this region remains capped beneath a NE-ward fanning EML with 850 hPa temperatures in excess of 20 C. Mobile and flattening ridge axis crosses the area of interest during the evening hours and pushes quickly E/SE thereafter.
Beyond 18Z, the approaching wave from the W and a gradually cooling column of low-/mid-tropospheric air coincide with the collision of the SW-ward fanning and weakening cold surge from S-Italy and strengthening westerly moisture advection with the approaching wave. Hence, synoptic-scale and mesoscale forcing increase constantly during the night over Sicily and surroundings.

A dry air mass over N-Tunisia and the Strait of Sicily with surface dewpoint readings in the single digits and lower tens moistens up during the night, so MLCAPE readings in the 1-2 kJ/kg range are likely to evolve. With the passing mid-level wave a strong 40 m/s mid-level speed max crosses Sicily during the night and pushes DLS in the 30-40 m/s range. In fact convectively uncontaminated point-source forecast soundings over Sicily around 03Z show 0-6 km shear of 40 m/s, 0-3 km shear of 30 m/s and SRH-3 in excess of 400 m^2/s^2 which is in the strong to extreme range of wind shear. 
Increasing forcing from the W probably sparks numerous thunderstorms just W of Sicily during the night, which organize rapidly into long-tracked supercells. Large to very large hail and severe to extremely severe wind gusts are forecast. The tornado risk depends on the BL moisture quality onshore with most models keeping convection slightly elevated and with somewhat weak 0-1 km shear magnitude forecast. However in case of passing supercells in such a thermodynamic and kinematic environment, tornadoes can’t be ruled out with a significant event still possible.
http://oggi24ore.it/lallarme-di-estofex-elevato-rischio-tornado-in-calabria-e-sicilia-il-bollettino-ufficiale/

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