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13 febbraio 2017

Latte e soda caustica, la ricetta choc della mozzarella. Ecco i nomi dei caseifici

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Latte e soda caustica, la ricetta choc della mozzarella. Ecco i nomi dei caseifici
Napoli e Caserta. Un sistema collaudato per l’adulterazione del latte di bufala che veniva tagliato con la soda caustica. Una scoperta shock della guardia di finanza che ha sequestrato tre caseifici che commercializzavano mozzarella di bufala con marchio “D.O.P.” contraffatto.
L’intento era quello di mascherare il processo di invecchiamento ed acidificazione, aggiungendo alla materia prima dell’idrossido di sodio  prodotto potenzialmente dannoso per la salute pubblica. In qualche occasione avevano anche acquistato ed immesso nel processo di produzione dei latticini, anche latte proveniente da allevamenti non indenni da TBC (tubercolosi) senza l’avvenuta adozione delle cautele imposte dal protocollo sanitario normativamente previsto. Insomma un caso di gravita inaudita.
Gli amministratori di fatto della CASEARIA SORRENTINO di S.Maria La Carità  adulteravano  il latte che compravano  con soda caustica per poi rivenderlo, al caseificio BELLOPEDE & COLINO di Marcianise e al CASEIFICIO SAN MAURIZIO srl di Frattaminore, che, pur consapevoli dell’adulterazione, utilizzavano il latte negli ordinari processi produttivi.
Ma non è finita. E’ stato accertato che gli allevatori di latte vaccino e bufalino di San Polito Sannitico CRISPINO Marcellino, CRISPINO Cannine, CRISPINO Cecilia e ALTIERI Anna, titolari di altrettante ditte individuali, vendevano latte crudo proveniente dai loro allevamenti risultati non indenni da tubercolosi bovina. 
Elenco dei destinatati della misura cautelare degli arresti domiciliari:
  • BELLOPEDE Salvatore, nato a Marcianise (CE), il 07.10.1965 nella sua qualità di socio e consigliere di amministrazione dell’azienda casearia BELLOPEDE & COLINO S.r.l.;
  • BELLOPEDE Luca, nato a Marcianise (CE), il 11.02.1956, nella sua qualità di amministratore dell’azienda casearia BELLOPEDE & COLINO S.r.l.;
  • CROCE Vincenzo, nato a Lettere (NA), il 13.03.1955, nella sua qualità di amministratore di fatto della CASEARIA SORRENTINO S.r.l.;
  • CROCE Antonio, nato a Lettere (NA), il 26.03.1968, nella sua qualità di amministratore di fatto della CASEARIA SORRENTINO S.r.l.;
  • FALCONIERO Gennaro, nato a Frattamaggiore (NA), il 07.09.1970, nella sua qualità di amministratore del CASEIFICIO SAN MAURIZIO S.r.l.;
Elenco dei destinatari della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale per 6 mesi:
  • CRISPINO Marcellino, nato a Piedimonte Matese (CE), il 13.12.1972, nella sua qualità di titolare dell’omonima ditta individuale (P . IV A 02299880613) esercente attività di allevamento bovino e bufalino e produzione di latte crudo;
  • CRISPINO Carmine, nato a Piedimonte Matese (CE), il 22.02.1970, nella sua qualità di titolare dell’omonima ditta individuale (P. IVA 02089230615) esercente attività di allevamento bovino e bufalino e produzione di latte crudo;
  • ALTIERI Anna, nata a Piedimonte Matese (CE), il 25.07.1946, nella sua qualità di titolare dell’omonima ditta individuale (P. IVA 01229720618) esercente attività di allevamento bovino e bufalino e produzione di latte crudo;
  • CRISPINO Cecilia, nata a Piedimonte Matese (CE), il 18.12.1980, nella sua qualità di amministratrice di fatto degli allevamenti di bovini e bufalini della famiglia CRISPINO;
  • CIERVO Antony Jean, nato in Belgio il 29.11.1972, procacciatore d’affari nel settore lattiere caseario.
Elenco dei soggetti giuridici le cui quote sociali ed il cui patrimonio è stato sottoposto a sequestro preventivo:
CASEIFICIO BELLOPEDE & COLINO S.r.l. con sede legale ed amministrativa in Marcianise (CE) alla via S.S. 265 km 27,500 snc, esercente l’attività di produzione dei derivati del latte;
CASEARIA SORRENTINO S.r.l. con sede legale ed amministrativa in Santa Maria La Carità (NA) alla via Madonna delle Grazie n. 20, esercente l’attività di produzione dei derivati del latte;
CASEIFICIO SAN MAURIZIO S.r.l. con sede legale in Frattaminore (NA) alla via Nazionale n. 3 e sede amministrativa in Otta di Atella (CE) alla via Scirea n. 16


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04 settembre 2016

Pasta Italiana prodotta col grano di Hong Kong, e agricoltori Italiani che falliscono!

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pasta

La pasta, alimento simbolo del made in Italy è sempre meno tricolore.Anche se prodotta in italia è fatta con grano straniero.Lo stesso vale per il pane. Agricoltori in ginocchio.

Nei principali porti italiani arriva grano a bassissimo costo dal Marocco, dal Canada, dall’ Argentina, da Hong Kong, da Singapore pronto ad invadere il mercato italiano.
Infatti da luglio 2015 ad oggi il grano ha perso circa il 35% del suo valore passando dai 34€ al quintale a 25 €. Considerando che, in Italia il costo di produzione per un quintale di grano è proprio di 25€, il guadagno effettivo dei produttori cerealicoli italiani è pressochè nullo.
Se da un lato però il prezzo del grano si è abbassato notevolmente, quello della pasta e del pane ha fatto registrare addirittura rialzi. Coldiretti ha infatti calcolato che il ricarico tra grano duro e pasta è di circa il 400%, e il ricarico tra grano tenero e pane sfiora addirittura il 1000%.
In queste condizioni, se si continua di questo passo, il prodotto made in Italy è destinato a sparire da questo paese, a favore di un prodotto straniero, o creato con materie prime straniere decisamente di bassa qualità, ma che paghiamo comunque a peso d’oro.
Oltre il danno la beffa.
Ma è possibile che la politica permetta la distruzione del made in italy e il fallimento dei nostri produttori a vantaggio degli interessi di paesi stranieri? Forse ce lo chiede l’ Europa….
Allora perchè non fare una legge che impone l’inserimento della provenienza di prodotti e materie prime sulle etichette , in modo da rendere consapevoli i consumatori di ciò che stanno acquistando?
Forse perchè in questo modo gli italiani acquisterebbero solo prodotti realmente made in Italy, risollevando le sorti di agricoltori e produttori italiani. Forse è proprio questo che non vuole l’ Europa….

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25 agosto 2016

La mafia punta sull’agroalimentare Cosche instabili: verso nuove alleanze

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La corruzione è lo strumento attraverso il quale Cosa nostra ricicla denaro, acquisisce finanziamenti illeciti e accede a notizie utili per aggiudicarsi le gare di appalto.

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È una mafia caratterizzata da un «clima di instabilità in cui le scarcerazioni degli affiliati potrebbero contribuire a mettere in discussione lo status quo anche sotto il profilo delle alleanze» quella «disegnata» nella relazione sulla criminalità organizzata della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre del 2015. La Dia evidenzia come la mafia militare, nonostante i colpi ricevuti dalle forze dell’ordine, «marca» il territorio e continua a cercare liquidità per il sostentamento delle cosche. Alla mancanza di una «struttura di raccordo sovrafamiliare» che dirima il contenzioso e tramandi le «regole» ai giovani, poi, secondo la Dia, si sopperisce ricorrendo agli anziani, figure carismatiche in grado di dare una linea.
Il superlatitante coperto da una rete di professionisti
Nella relazione non manca un cenno al superlatitante Matteo Messina Denaro, «coperto» dalla famiglia di sangue, ma anche da una rete di professionisti. Secondo gli investigatori, poi, Cosa nostra si avvale degli stranieri come «manovalanza per le attività delittuose: danneggiamenti, incendi, spaccio di droga, lavoro irregolare». I clan concedono alla criminalità straniera una certa autonomia nelle attività ritenute marginali come contraffazione, prostituzione e sfruttamento di esseri umani. La mafia siciliana starebbe anche tentando di riaffermare il proprio ruolo nei traffici di droga, ruolo nel tempo in cui si è affermata la ‘ndrangheta.
I settori di “investimento”
Un grido di allarme per rischi di infiltrazione mafiosa viene lanciato per il settore agroalimentare «soggetto a rischio di condizionamento» perché attraverso il controllo delle procedure d’appalto, l’accesso a finanziamenti comunitari, nei settori agricolo e zootecnico si potrebbero creare joint venture finalizzate al controllo della filiera. Infine un accenno alla corruzione come strumento attraverso il quale Cosa nostra ricicla denaro, acquisisce finanziamenti illeciti e accede a notizie utili per aggiudicarsi gare appalto.

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18 marzo 2016

Olio di palma, la lista dei biscotti “senza”. Ecco le 225 segnalazioni dei prodotti che contengono solo burro, olio di girasole, mais… o di oliva

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