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21 dicembre 2025

FACT-CHECKERS: L'Invisibile Conflitto d'Interesse che Censura la Verità

 
Inchiesta sulla Deriva del Controllo Informativo Globale


Inchiesta sulla Deriva del Controllo Informativo Globale


Di Salvatore Calleri

Il fenomeno dei Fact-Checkers è passato rapidamente da presunto strumento di "igiene informativa" a una vera e propria scure censoria gestita da entità private. Ma chi sono davvero questi "giudici della verità" che decidono cosa il popolo può o non può leggere? Un’analisi rigorosa rivela una rete di legami economici e finanziamenti occulti che mettono a rischio non solo la libertà di stampa, ma la sicurezza stessa dei cittadini.

Il Paradosso dei Fact-Checkers: Arbitri Pagati dai Giocatori

La più grande criticità risiede nella natura economica di queste organizzazioni. Molte agenzie di fact-checking, incluse quelle italiane come Open, operano all'interno di circuiti internazionali (come l'IFCN) che ricevono finanziamenti diretti dai colossi della Silicon Valley e da fondazioni private con interessi miliardari nei settori della bio-tecnologia e delle telecomunicazioni.

  • Il conflitto è strutturale: Se un'inchiesta indipendente solleva dubbi sui rischi del 5G o sugli effetti avversi di nuovi trattamenti sanitari, i fact-checkers intervengono sistematicamente per bollarla come "falsa".

  • Chi proteggono? Il sospetto, suffragato dai flussi di denaro, è che la loro missione non sia la caccia alle bufale, ma la protezione del fatturato dei loro stessi finanziatori (Big Tech e Big Pharma).

La Scure dei "Controllori" e il Pericolo per la Salute

Quando un Fact-Checker oscura un avviso riguardante la salute pubblica o un rischio ambientale, non sta facendo "informazione": sta esercitando un sequestro preventivo della conoscenza. Questo meccanismo impedisce al popolo di valutare i rischi reali, creando una falsa percezione di sicurezza che può rivelarsi fatale. La verità viene così sacrificata sull'altare del profitto aziendale, trasformando il giornalismo di inchiesta in un nemico pubblico da abbattere.

Riprendersi il Diritto al Dubbio

La democrazia muore dove finisce il diritto di porre domande. Non possiamo permettere che entrate private con palesi conflitti d'interesse si approprino della "Verità". È necessario smascherare i finanziatori dietro queste sigle e restituire ai cittadini la capacità di esercitare il pensiero critico, unico vero antidoto alla manipolazione di massa.

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19 dicembre 2025

L'INQUISIZIONE DIGITALE: Il pericolo dei Fact-Checkers e la soppressione della verità

IL PERICOLO DEI FACT CHECKERS




Redazione

In un mondo che si professa libero, sta nascendo una nuova forma di dittatura che non usa le armi, ma gli algoritmi. Parliamo dei cosiddetti "Fact-Checkers", i nuovi tribunali della verità che, specialmente su piattaforme come Facebook, operano sistematicamente per silenziare le voci fuori dal coro e le inchieste indipendenti.

Il braccio armato del business

Sotto la maschera del "combattere le fake news", si nasconde una realtà molto più inquietante. I fact-checkers agiscono spesso come veri e propri custodi del profitto aziendale. Quando un’inchiesta coraggiosa prova ad avvisare la popolazione su pericoli reali per la salute o l'ambiente — pericoli nati spesso solo per alimentare il fatturato di multinazionali e aziende senza scrupoli — ecco che scatta la scure della censura.

Bloccare un avviso su un potenziale pericolo pubblico non è "moderazione": è un atto criminale. Sopprimere informazioni vitali per il popolo significa rendersi complici di un sistema che mette il denaro davanti alla vita umana.

Una rete globale di controllo

A livello mondiale, i fact-checkers rappresentano oggi uno dei pericoli più grandi per la democrazia. Hanno il potere di decidere cosa puoi leggere, cosa puoi condividere e, in ultima analisi, cosa devi pensare. In Italia, questo fenomeno ha raggiunto livelli insostenibili, con metodi che ricordano pratiche mafiose volte a intimidire chiunque provi a fare informazione libera.

Il risveglio non si può fermare

Ma c'è una verità che questi "architetti del consenso" dimenticano sempre: il popolo non dormirà per sempre. Quando la massa arriverà a capire che la censura non serviva a proteggerla dalle menzogne, ma a tenerla all'oscuro della verità per scopi di controllo e business, non ci sarà posto dove questi manipolatori potranno nascondersi.

È ora di squarciare il velo della propaganda. È ora di far sapere al mondo intero come operano queste organizzazioni in Italia, documentando ogni inchiesta bloccata e ogni voce soffocata. La resistenza informativa è l'unica via per la giustizia.


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