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Ogni professionista nell’espletamento della sua attività si deve attenere a numerose leggi e regole/protocolli che non sempre agevolano il lavoro. Mi piacerebbe sapere quanti veramente credano in essi, quanti si sentono lesi nelle proprie capacità e libertà anche se la maggioranza li segue pedissequamente senza porsi grandi domande.



Ma quali sono le domande da porsi riguardo alle leggi ed ai “protocolli” da applicare in ogni ambito professionale?


Eccone alcune (secondo me):


Semplificano l’attività svolta?


Consentono il rapido superamento delle usuali problematiche del settore?


Fanno lavorare bene e in serenità?




Chi ha cercato un cambiamento ed un miglioramento ponendosi in maniera critica nei confronti delle regole, inusuali, inefficaci ed imposte, sa bene che la risposta alle suddette è sempre no!


Cosa fare allora?


Con l’esperienza in un determinato settore ci si accorge che le norme di riferimento sono comunque un tantino interpretabili sia da chi le applica sia da chi deve farle rispettare e allora una diversa applicazione tesa al miglioramento dell’attività a chi/cosa può nuocere?


In realtà non nuocerebbe a nessuno, poiché il cliente ed il professionista ne gioverebbero senza ledere nessuno, tuttavia tutti gli altri, schiavi dormienti del sistema che vivono giudicando i propri simili, stanno lì pronti a colpire un comportamento che pur non lesivo segue un andamento inusuale per i parametri imposti.


Agire d’iniziativa con creatività per il bene comune spesso comporta l’espulsione dagli ordini professionali in quanto non più idonei a svolgere adeguatamente la propria attività, in realtà il sistema di regole su cui si basa ogni attività lavorativa espelle perché non si è più idonei ad obbedire ciecamente ed in totale asservimento, pertanto in questo "meccanismo" di lavoro schiavizzante l'individuo “attivo” che vorrebbe fare e farlo meglio viene schiacciato, eliminato.



Quindi quando ti rivolgi agli esperti(?) cosa accade in realtà?



Ti stai affidando ad una “macchina”, spesso inconsapevole, obbligata ad applicare delle norme e dei regolamenti che sono tutto fuorchè utili a fornire un reale miglioramento per il tuo problema in quanto che senza di esse, col buonsenso e con l’esperienza dell’esperto, si otterrebbero risultati molto più rapidi, molto più efficaci e molto più convenienti.



Il professionista che ha percepito come limitanti le condizioni in cui lavora utilizza un approccio pseudo o semi professionale d’azione e di primo acchito potrebbe sembrare uno sprovveduto, invece con il suo metodo bizzarro trova le soluzioni in maniera più rapida e brillante; tale capacità creativa la si nota nell’immediatezza anche nel rapporto “face to face”.



Ora pensando ai professionisti della salute non si deve fare l’errore di pensare che un medico non sia sottoposto alle stesse limitanti ed abberranti regole che purtroppo gli impediscono di aiutare al meglio il cliente(paziente); il medico forse è il più prigioniero di tali assurde procedure che ostacolano il suo agire in favore del malato.



Tenuto conto di ciò a quale tipo di medico vi piacerebbe rivolgervi per qualsiasi vostro problema di salute?



Al professionista impeccabile e scrupoloso o al “dottorino” molto più alla mano ed affatto incosciente come potrebbe sembrare a prima occhiata?

Diciamo che non ci sarebbe altro da aggiungere... mi sento solo di far presente a chi vive ancora nel mondo delle favole che gli esperti di salute non sono quelli riconosciuti dal sistema, ma quelli che il sistema denigra, rigetta, attacca, espelle ed i motivi sono svariati, non limitati quindi a mere questioni di lucro.



Il miglior medico per te dovrebbe essere quello che ti allontana dalla paura della tua malattia, quello che ti tramanda delle nozioni che puoi trasformare in conoscenza attraverso la tua personale esperienza, quello che ti fa vedere il contrario di quello che ti è stato inculcato senza farti capire nulla dal pressante sistema di credenze in cui vivi.


Anche se, com’è ovvio, non si può essere a conoscenza di tanti argomenti ritengo che almeno in fatto di salute valga la pena capire come vanno/stanno veramente le cose e sapere quello di cui si ha veramente bisogno per fare una scelta consapevole.


La consapevolezza è la scintilla e l'energia del cambiamento.


Marcello Salas


Per "vederci" meglio ecco alcuni stralci da “alfabetizzarsi sulla salute


di Mauro Sartorio - In medicina esistono linee-guida di intervento diagnostico e terapeutico a cui i medici si attengono, e a cui la legge impone di attenersi.


Nonostante si dia per scontata la scientificità di tali standard, in realtà spesso le linee-guida non sono pienamente fondate su prove scientifiche, vuoi per un'incertezza strutturale della materia medica, vuoi per un certo ritardo nell'applicazione delle ultime acquisizioni, vuoi per conflitti di interesse, vuoi per la manipolazione degli studi clinici alla base.


CONFLITTI DI INTERESSE

"Oltre 25 anni di ricerca sulle metodologie di produzione delle linee guida hanno dimostrato che la loro qualità e trasparenza non sono garantite dall'autorevolezza dei produttori, né tantomeno dalla loro legittimazione normativa, ma sono strettamente legate al rigore metodologico del processo di elaborazione e a un'adeguata governance dei conflitti di interesse".



Nino Cartabellotta


(Presidente del Gruppo Italiano per una Medicina Basata sulle Evidenze)

Su Evidence.it, lo studio pubblicato lo scorso marzo proprio sui conflitti di interesse nella produzione di linee guida

MANIPOLAZIONE DEGLI STUDI CLINICI
Una ricerca pubblicata lo scorso febbraio sul British Medical Journal ha indagato le sperimentazioni eseguite tra il 2007 e il 2010 da 51 dei più importanti centri di ricerca accademici americani, rilevando che tra il 60% e il 90% degli studi clinici ha occultato i propri risultati.

CONSAPEVOLEZZA COLLETTIVA RIGUARDO L'INCERTEZZA NELLA RICERCA MEDICA


"Bisognerebbe insegnare ai pazienti a diventare alfabetizzati dal punto di vista della salute, così che possano valutare le evidenze scientifiche e sapere come porsi le domande giuste...


Le linee-guida delle società specialistiche hanno raggiunto il punto più basso e possono fare più male che bene.

I conflitti di interesse sono pervasivi…

Se la legge obbliga il medico ad attenersi a linee-guida incerte ed opinabili, nonostante ciò è chiaro che lo stesso tenderà a ricalcarle per non rischiare guai giudiziari, arroccandosi nella cosiddetta medicina difensiva.



Per rispondere a questo problema, settimana scorsa Nino Cartabellotta ha portato, presso la 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato, alcune considerazioni e critiche al nuovo disegno di legge sulle responsabilità professionali:

"Le linee guida forniscono raccomandazioni e norme di buona pratica per informare senza obbligare tutti i professionisti sanitari, ma le loro decisioni e azioni devono sempre considerare caratteristiche cliniche, aspettative e preferenze del paziente individuale.

Per questo proponiamo di utilizzare un’espressione meno vincolante di 'si attengono' " (come l’espressione 'fanno riferimento a'). Fonte: *Marcello Salas* http://compressamente.blogspot.it/2016/09/il-miglior-medico-per-te.html

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Come agiscono le medicine

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"Frustate un cavallo stanco ed egli lavorerà di più, ma crollerà prima."


Ogni volta che nell'organismo vivente si verifica un qualsiasi fenomeno dovuto a fattori estranei, si genera uno stato di attività tipica degli esseri viventi, in contrasto con l'inerzia, che è la caratteristica principale della morte.

Qui si cela il grande inganno dei farmaci venduti come salvavita.

Ad esempio si pensa che purganti o lassativi aiutino l'azione dell'intestino o del fegato, non è così. Agiscono al contrario come irritanti, la reazione chimica dei sali (o di qualsiasi altro farmaco) con uno dei liquidi o dei tessuti del corpo, li distrugge, indebolendo la loro struttura e la loro funzione. Irritano in proporzione diretta alla loro distruttività...


Così l'intestino agisce per eliminarli, non fa altro che svolgere la sua naturale funzione, per autoconservazione, cercando di eliminare la dose di sali nel corpo. L'azione dell'intestino è un azione vitale, viene svolta dalle forze vitali, non da sostanze introdotte dall'esterno (lassativi) che non fanno altro che indebolire progressivamente...






Tutte le cose morte come i farmaci sono completamente passive e l'unica proprietà che possiedono è l'inerzia, la tendenza cioè a rimanere ferme fino a che non vengono disturbate da qualcos'altro: è insomma la forza di non fare nulla.


Invece la forza vitale, quella usata e consumata in ogni azione vitale o medica, proviene dall'interno dell'organismo e non dall'esterno. È la forza vivente, non la medicina, che agisce.


La forza vitale è la causa dell'azione; il danno che minaccia l'organismo (farmaco e stimolante) è invece l'occasione per agire. Le materie viventi non tollerano la presenza delle materie morte. Le sostanze dannose vengono prontamente attaccate, neutralizzate ed eliminate in modo tale da produrre per l'organismo il minor danno possibile. L'effetto secondario sull'organismo vivente di qualsiasi atto, abitudine, agente chimico, indulgenza ecc. è l'esatto contrario del primo effetto. Ad esempio l'eccitazione e l'indulgenza sessuale accrescono prima la forza vitale e la forza, poi si ha debolezza e sonnolenza.


Un anestetico aumenta quasi tutte le funzioni del corpo: ronzio nelle orecchie, bagliori luminosi negli occhi, aumento dei battiti cardiaci, deglutizione involontaria, aumento della secrezione salivare, respirazione accellerata, aumento dell'irritabilità riflessa. Questo periodo di eccitazione è seguito da un calo delle funzioni, fino a che cessa ogni movimento volontario.



Anche il tè, il caffè, il cioccolato, le spezie, la carne ecc. hanno come primo effetto aumento delle energie (stimolazione) e come effetto secondario, invariabile e durevole, l'indebolimento, proporzionato alla forza che sembrano dare.



Nessun organismo è in grado di utilizzare energia nelle azioni vitali senza che abbia, di conseguenza, bisogno di riposo per rigenerarsi.



Il riposo mentale e fisico può accompagnarsi a quello fisiologico che può essere assicurato in parte dall’interrompere momentaneamente l’alimentazione. Il cibo fa lavorare lo stomaco, l’intestino, il fegato, i polmoni, il cuore, le ghiandole ecc. e quando la quantità di cibo consumato viene ridotta, la quantità di lavoro che questi organi devono svolgere, diminuisce.



Frustate un cavallo stanco ed egli lavorerà di più, ma crollerà prima.



I medici illudono i pazienti mostrando solo i primi effetti temporanei dei farmaci e ignorano del tutto gli effetti secondari e durevoli. Una volta che capirete come funzionano i farmaci e gli altri stimolanti potrete capire il raggiro incredibile cui siete vittime, mentre credendo ciecamente a tabelle, formule e parole del quale non conoscete il significato, farete solo arricchire le industrie farmaceutiche e i medici che vi assistono.

Anche i tonici rafforzano per poi debilitare. I purganti producono stitichezza, I diuretici producono l'inattività dei reni, gli espettoranti portano all'aridità dei polmoni, e via dicendo. Se il consumatore costante di un farmaco smettesse di usarlo per pochi giorni si accorgerebbe degli effetti secondari.



La forza vitale non esce dal brandy per andare a finire nel paziente, ma viene consumata dal paziente per espellere il brandy.



Fonte: Il sistema igienistico di H. Shelton

Tratto da: Alimenti Vivi

Fonte: alimentazionesaluteconsapevolezza.blogspot.it tratto da crepanelmuro.blogspot.com

Impara a non ammalarti,mantenendo un sistema immunitario efficiente.

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In questo video Annamaria Castellazzi (docente di immunologia all'Università di Pavia), ci spiega in maniera semplice ma perfetta, come funziona il nostro sistema immunitario, nostro prezioso ed affascinante alleato, purtroppo molto spesso sottovalutato, in primis dai medici. Il lavoro dell'apparato di difesa del nostro corpo è quello di riconoscere ed annientare gli agenti esterni ma anche interni (come le cellule cancerose) ritenuti "nemici", riuscendo a non danneggiare invece, batteri e cellule "amiche" (come invece accade quando si tratta di malattie auto immuni). Si tratta di un lavoro "di squadra" preciso ed impeccabile, che si perfeziona con gli anni. I bambini allattati esclusivamente con latte materno per più di otto mesi, presentano una maggiore predisposizione per un forte ed efficiente sistema immunitario. Non è un caso se i bambini nutriti con latte animale presentano svariate problematiche di salute. Per mantenere questo complesso lavoro di gruppo attivo e in allerta, dovremmo seguire alcune regole di vita, purtroppo spesso ignorate. Al giorno d'oggi la vita stressante, frenetica, colma di nervosismo, ansie e preoccupazioni, l'abuso di proteine animali, dolci, cibi artificiali e i fattori inquinanti, non aiutano il nostro prezioso sistema immunitario. Non è facile ma bisognerebbe stare il più lontano possibile dallo stress, sia per quanto riguarda quello lavorativo, sia per quanto riguarda, soprattutto, quello emotivo. Non è raro ritrovarsi malati dopo aver subito un forte trauma emotivo, come un pesante litigio, un lutto, una separazione. Persino i tumori possono essere causati da malessere psicologico, preoccupazioni, problemi interni irrisolvibili, disagi, lutti e sofferenze sentimentali, ma gioca un forte ruolo anche l'alimentazione errata. La professoressa Castellazzi ci parla, nel dettaglio, di come i nostri "body guard" lavorano giorno e notte per garantirci quanta più salute possibile. Autore Strega

Seguace di Di Bella: «Io ho le prove che il Metodo funziona»Seguace di Di Bella: «Io ho le prove che il Metodo funziona»

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Rita Brandi
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L’oncologa  Rita Brandi: «La sperimentazione è stato un bluff. Il professore diceva che la chemio è arcaica e non ha mai guarito nessuno»

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Nel 1999 il ministero della Salute, al termine di una sperimentazione di più di un anno, stabilì che il metodo Di Bella era inefficace. Diciassette anni dopo, ci sono ancora moltissimi pazienti che chiedono di essere curati con il cocktail di farmaci ideato dal fisiologo di origine siciliana e medici che applicano quel protocollo. Come Rita Brandi, oncologa romana, che spiega senza troppi giri di parole: «La Di Bella continua perché la chemio non guarisce». Il malato per sottoporsi alla cura deve firmare un consenso informato. «Ho il dovere di prospettargli tutte le possibilità — spiega la dottoressa —. Se sceglie la terapia standard lo seguo nel migliore dei modi, affiancando le terapie di sostegno». Ma la maggiore parte dei suoi pazienti («circa l’80%» conferma) vanno da lei per quel metodo che ancora suscita speranze, ultima scialuppa dopo aver provato tutte le rotte della medicina convenzionale. Anche la dottoressa Brandi ha iniziato così. «Era il 1998, mia madre aveva un cancro al pancreas, diagnosi infausta, nessuna illusione chemioterapica. Corsi a Modena dal professore, lui fu chiaro, mi disse subito che non sarebbe morta di vecchiaia. Le avevano dato tre mesi di vita, visse dieci mesi, ma in condizioni decisamente migliori, meno dolori, voglia di fare, non era più una donna buttata sempre al letto».
«Posso tirare fuori le cartelle cliniche»
Già questo, spiega Rita Brandi, sarebbe un successo. Ma lei è pronta a dimostrare che la multiterapia, basata sulla convinzione che si possa fermare la crescita del tumore agendo sull’ormone della crescita e la prolattina, a volte può guarire. «Posso tirare fuori le cartelle cliniche, non ho paura a confrontarmi. Dicevano che sarebbe bastato un solo caso per darle validità, ce ne sono quanti ne vogliono». È convinta che la «sperimentazione sia stata un bluff. Hanno scelto pazienti terminali, che avevano già completato l’iter tradizionale, fortemente debilitati e defedati». Ricorda quando «Di Bella mi diceva che la “chemioterapia è invasiva ed arcaica e che non ha mai guarito nessuno”. Al contrario, io ho visto morire di chemio». Nonostante questo, assicura di non essere una «dibelliana con i paraocchi». «Bisogna essere aperti a tutto ciò che può aiutare il paziente. E purtroppo la stragrande maggioranza dei medici ha perso l’entusiasmo e la curiosità». È consapevole che le sue scelte la isolano. «All’inzio ho sofferto, essere accostata ai ciarlatani mi ha provocato turbamenti emotivi. Ma ci sono i pazienti a darti coraggio e a spingerti ad andare avanti».


La Coca Cola andrebbe venduta tra i detersivi

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MedicBunker: La Verita/


Sapevi che la Coca Cola con i suoi componenti ed ingredienti segreti è capace di eliminare ruggine, muffa e persino calli e duroni? La sua acidità riesce a smacchiare persino le macchie di sangue, è ottima per pulire il parabrezza, per disincrostare le pentole bruciate e per lucidare il rame. Siete increduli? E se vi dicessimo che potete utilizzarla persino per rendere morbidi i talloni secchi? Provate a mettere i piedi in ammollo con la Coca Cola (senza aggiungere acqua) per 30 minuti. Trascorso il tempo sciacquateli e applicate una crema idratante insistendo sui talloni. Vederete che risultati! Questo video toglie ogni dubbio, bere questa bevanda chimica reca gravi danni al nostro organismo e ci elenca cosa avviene minuto per un minuto dopo l'assunzione. In tutti i supermercati, bar, ristoranti, pizzerie e pub troviamo questo composto liquido nero che viene spacciato per commestibile. Persino gli ospedali sfoggiano dei distributori contenenti questo tipo di prodotto. In fondo il passo dal consumare questa brodaglia al finire in ospedale è davvero breve, quindi ecco svelato perché un ospedale può mettere a disposizioni prodotti così dannosi per la salute. L'alta percentuale di zucchero bianco contenuto nella Coca Cola crea dei picchi glicemici anche nel soggetto non diabetico, un solo bicchiere di liquame nero contiene più di dieci cucchiaini di zucchero raffinato e la reazione immediata del nostro stomaco sarebbe quella di gettare attraverso il vomito quest'alta concentrazione di zucchero ma la presenza di acido fosforico camuffa il dolcissimo nauseante sapore e permette al liquido di rimanere nello stomaco, acidificare il sangue. Questo è solo il primo dei gravi danni causati dall'assunzione della più famosa bibita Americana. Dare ai bambini questo sottoprodotto considerato alla moda può provocare gravi danni anche al cervello, causando deficit dell'attenzione e iperattività. I bambini di oggi sembrano sprizzare energia da ogni poro, in realtà quell'energia non è dovuta a vitamine e minerali ma agli alimenti ricchi di zucchero, farina 00 e composti eccitanti, che creano un'eccitazione dovuta ai pichi glicemici e ai danni al cervello. Se ci tenete un po' alla salute dei vostri bambini non date loro la Coca Cola, ovviamente non dovete acquistarla e tenerla in casa. Ricordate che i bambini subiscono le vostre abitudini con conseguenti problematiche di vario tipo per la loro salute. Autore Strega 

QUESTA E' DITTATURA! Robert De Niro obbligato a ritirare il film contro i vaccini ‘VAXXED’ dal Tribeca Film Festival now

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Robert De Niro è stato obbligato a ritirare il film documentario contro i vaccini “Vaxxed”.”Ho un figlio autistico e difendo la divulgazione del docu-film”. 


Con sgomento, abbiamo appreso oggi la decisione del Tribeca Film Festival di ritirare dalla selezione ufficiale il documentario dossier ‘Vaxxed: dall’occultamento alla catastrofe‘.

A nulla è servita la pubblica difesa del film da parte di Robert De Niro né una conversazione di un’ora tra De Niro e Bill Posey, il deputato che ha interagito direttamente e a lungo con l’informatore dei CDC (William Thompson) e il cui team ha esaminato i documenti che provano la frode al CDC.

Comprendiamo bene che alcune persone di un’organizzazione affiliata al festival hanno mosso accuse non specificate nei confronti del film. Accuse alle quali non abbiamo avuto alcuna possibilità di ribattere e/o contestare. Ci è stato negato un giusto processo.

Siamo stati testimoni di un ennesimo esempio del potere di interessi corporativi che censurano la liberta di parola, l’arte e la verità.

L’azione di Tribeca non riuscirà a negare al mondo l’accesso alla verità riportata dal documentario Vaxxed.

Siamo grati alle molte migliaia di persone che si sono già mobilitate in nostra difesa, tra cui medici, scienziati, educatori e tutta la comunità autistica.

Saremo pressanti nel perseguire e condividere i nostri piani in un futuro molto prossimo.

Andiamo avanti! E’ con questo comunicato stampa che il Dr. Andrew Wakefield [direttore] e Del Bigtree [produttore] rispondono all’ennesimo esempio del potere di interessi corporativi che censurano la liberta di parola, l’arte e la verità.

Così, il tanto atteso ed esplosivo documentario è stato improvvisamente ritirato dal Tribeca Film Festival diRobert De Niro, a seguito del pressante tentativo di censura condotta dai media sovvenzionati dalle industrie del farmaco e da una massa di lobbisti che gravitano intorno al settore farmaceutico.

Robert De Niro, co-fondatore del Tribeca Film Festival, ha un bambino autistico ed ha apertamente sostenuto gli sforzi di libertà di parola dei registi per creare “un’opportunità per la conversazione intorno al problema“. Ma il totalitarismo delle industrie del farmaco e dei media, che esigono obbedienza assoluta al dogma fraudolento che vuole i vaccini “sicuri ed efficaci“, proseguono a mostrare “tolleranza zero” per tutte le conversazioni che riguardano i danni vaccinali, ed hanno decretato, di fatto, la morte dell’intelligenza e della democrazia.


Questi “dittatori sanitari” chiedono la resa totale della popolazione alla storia ufficiale sui vaccini, senza la volontà di discutere una qualsiasi delle prove che documentano ampiamente un legame tra vaccini e autismo.

Ancor più incredibilmente, questi “dittatori sanitari” stanno facendo di tutto per assicurarsi che nessun altro possa vedersi garantito il diritto di vedere questo film, perché questo documentario potrebbe essere selvaggiamente pericoloso per l’intera industria dei vaccini.

Questi “dittatori sanitari” hanno intimidito e ridotto al silenzio Robert De Niro, al quale va comunque tutta la nostra stima per aver provato a ribellarsi nelle vesti di padrone di casa.

Tuttavia, come migliaia di anonimi genitori che combattono quotidianamente contro le ingiustizie che affliggono i loro figli resi autistici dall’uso indiscriminato delle vaccinazioni, anche De Niro ha dovuto scoprire sulla propria pelle che dichiarare di “non essere contrario alle vaccinazioni” non è sufficiente a placare l’azione totalitaria dei “dittatori sanitari delle vaccinazioni“.

La mera concessione di qualsiasi piattaforma pubblica per la divulgazione di questo esplosivo documentario è vista come un crimine agli occhi della fraudolenta industria dei vaccini, e di tutti i suoi fanatici ed arroganti sacerdoti.


Purtroppo se la Scienza [e lo scriviamo con l’iniziale maiuscola] in sé è immacolata, tutt’altro che tali sono alcuni dei suoi sacerdoti. Di sicuro, troppi. E sono proprio questi, blasfemi, simoniaci, prostituti, a riscuotere la maggiore attenzione e il maggiore credito a livello generale. Il motivo è semplice: sono funzionali ad un sistema in cui la Scienza non si serve ma la si usa. Anzi, la si violenta per i propri non certo nobili interessi.

In altre parole, la campagna intimidatoria a sostegno della vaccinazione ha fatto in modo che Robert De Niro, senza ombra di dubbio, venisse minacciato allo stesso modo in cui minacciano chiunque osa mettere in dubbio pubblicamente la verità sui vaccini.

Ricordiamoci Robert De Niro nella sua bellissima performance nel film “Risvegli“. Ieri era solo un film. Oggi non è un film: il totalitarismo sanitario ha superato l’immaginazione ed è diventato realtà.

Fonte: Autismo Vaccini tratto da Terra Real Time

L’OMS abbassa i “livelli normali” del colesterolo da 190 a 100. Big Pharma ringrazia! Pensateci: quanti farmaci Vi rifileranno in più?!?!

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colesterolo

L’OMS abbassa i “livelli normali” del colesterolo da 190 a 100. Big Pharma ringrazia! Pensateci: quanti farmaci Vi rifileranno in più?!?!


L’OMS abbassa i “livelli normali” del colesterolo da 190 a 100. Big Pharma ringrazia! Pensateci: quanti farmaci Vi rifileranno in più?!?!
Ricapitoliamo: praticamente dimezzata la soglia di sicurezza per il colesterolo.
Eppure siamo sopravvissuti alle precedenti soglie (già più volte ritoccate).
Ora, come diceva uno, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, era veramente necessario? E posso capire un ritocco, ma dimezzarle. Significa che oggi, da un giorno all’altro, 9 Italiani su 10 hanno il colesterolo alto!!
Dicevamo, a pensar male etc… Ma chi ci guadagna?
Beh, per le Big Pharma è molto più di un 6 al superenalotto.
Vi rendete conto di quanto ci potranno lucrare?
…a noi qualche dubbio ci viene…

Colesterolo cattivo: scende da 190 a 100 la soglia di allarme

Parla Diego Ardissino, direttore della Cardiologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Parma

Nuovo limite di allerta per il colesterolo cattivo (Ldl): non deve superare i 100 milligrammi per decilitro, secondo le linee guida emanate dalla Società europea di cardiologia (Esc), presentate in questi giorni al congresso internazionale in corso a Roma, che riunisce oltre 31 mila cardiologi provenienti da tutto il mondo.
Un limite che può scendere addirittura ai 70 milligrammi per decilitro quando il paziente è ad alto rischio di incorrere in infarto o ictus per altri fattori predisponenti.
Soglia dimezzata
Ma come si è giunti repentinamente a quasi un dimezzamento della soglia che impone una presa in carico del «problema» da parte del medico?
«Sono attualmente allo studio dei nuovi farmaci, a base di anticorpi monoclonali, in grado di ridurre drasticamente la quota del colesterolo cosiddetto “cattivo”. Anticipando la loro uscita, si sta preparando nell’opinione pubblica un clima che predisponga ad una nuova sensibilità su questo campanello di allarme per gravi eventi cardiovascolari» spiega Diego Ardissino, direttore della Cardiologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Parma.
«Ma per ora possiamo solo parlare di speranza, almeno fino a marzo 2017, quando avremo le prime evidenze scientifiche degli studi – sottolinea lo specialista, che invita alla cautela – Intanto le terapie attuali o l’adozione di un sano stile di vita non riescono ad ottenere i risultati attesi dalle sperimentazioni dei nuovi farmaci in corso».
Il ruolo dei geni
La genetica medica ha infatti rilevato che molto spesso alla base del colesterolo alto c’è un difetto di alcuni geni, che aumenta del 15 per cento la possibilità di essere colpiti da un evento cardiovascolare. Su questa «ipercolesterolemia familiare», che si può presentare anche nei bambini, la corretta alimentazione e l’attività fisica costante non riescono a sortire gli effetti desiderati.
«In questo caso l’intervento farmacologico è l’unica soluzione, ma la terapia oggi a disposizione è quella a base di statine, che comporta però alcuni effetti collaterali non sottovalutabili», spiega Ardissino. Insomma non potendo contrastare il problema con efficacia, il limite accettabile del colesterolo Ldl era stato mantenuto più alto (190) per sottoporre alle cure con statine i soli casi più a rischio, mentre si educava la popolazione alla prevenzione mediante l’adozione di un corretto stile di vita.
Le statine
Per comprendere quanto sta accadendo bisogna partire dagli anni Novanta, quando l’introduzione delle terapie a base di statine consentì di abbassare il colesterolo Ldl, riducendo il rischio cardiovascolare del 40 per cento. Ma la dose di questi farmaci non poteva essere aumentata a causa di alcuni effetti collaterali che, se gli studi confermeranno i risultati attesi, non si verificherebbero con gli anticorpi monoclonali.
L’approccio verso il paziente
«Nella riflessione su questa importante speranza terapeutica, non dimentichiamo la differenza tra l’emanazione delle linee guida che valgono per tutta la popolazione e l’approccio che lo specialista rivolge ad ogni singolo paziente, in base alla sua storia, alle condizioni di salute e allo stile di vita», conclude lo specialista.


Pasta Italiana prodotta col grano di Hong Kong, e agricoltori Italiani che falliscono!

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pasta

La pasta, alimento simbolo del made in Italy è sempre meno tricolore.Anche se prodotta in italia è fatta con grano straniero.Lo stesso vale per il pane. Agricoltori in ginocchio.

Nei principali porti italiani arriva grano a bassissimo costo dal Marocco, dal Canada, dall’ Argentina, da Hong Kong, da Singapore pronto ad invadere il mercato italiano.
Infatti da luglio 2015 ad oggi il grano ha perso circa il 35% del suo valore passando dai 34€ al quintale a 25 €. Considerando che, in Italia il costo di produzione per un quintale di grano è proprio di 25€, il guadagno effettivo dei produttori cerealicoli italiani è pressochè nullo.
Se da un lato però il prezzo del grano si è abbassato notevolmente, quello della pasta e del pane ha fatto registrare addirittura rialzi. Coldiretti ha infatti calcolato che il ricarico tra grano duro e pasta è di circa il 400%, e il ricarico tra grano tenero e pane sfiora addirittura il 1000%.
In queste condizioni, se si continua di questo passo, il prodotto made in Italy è destinato a sparire da questo paese, a favore di un prodotto straniero, o creato con materie prime straniere decisamente di bassa qualità, ma che paghiamo comunque a peso d’oro.
Oltre il danno la beffa.
Ma è possibile che la politica permetta la distruzione del made in italy e il fallimento dei nostri produttori a vantaggio degli interessi di paesi stranieri? Forse ce lo chiede l’ Europa….
Allora perchè non fare una legge che impone l’inserimento della provenienza di prodotti e materie prime sulle etichette , in modo da rendere consapevoli i consumatori di ciò che stanno acquistando?
Forse perchè in questo modo gli italiani acquisterebbero solo prodotti realmente made in Italy, risollevando le sorti di agricoltori e produttori italiani. Forse è proprio questo che non vuole l’ Europa….

Le cose che non vi vogliono far sapere: il “Metodo Di Bella” è la seconda cura antitumorale in Italia. E sapete come mai, visto il silenzio più assoluto che la circonda? Perché funziona !

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Era condannata da un tumore al seno, grazie alla cura Di Bella è tornata a casa sana, contro ogni prognosi infausta della scienza ufficiale.
A quindici anni, quasi, dalla fine della sperimentazione, il «Metodo Di Bella» è diventato – così spiega l’avvocato Gianluca Ottaviano che oggi segue alcuni pazienti Stamina – la seconda cura antitumorale del Paese».
La prima è quella erogata dal servizio sanitario nazionale.
L’altra quella che Giuseppe Di Bella, figlio di quel medico che, alla fine degli Anni 90, riuscì ad ottenere la sperimentazione della sua terapia anticancro – somministrata da anni nel suo studio di via Marconi, centro di Bologna.
Sono circa tremila le persone curate in questi anni, diverse le patologie, diversi gli esiti.
«Gente ormai al quarto stadio, quelli che già respirano il fiato della morte» dicono a Bologna e Giuseppe di Bella li riceve e con tutti inizia il protocollo con i famaci di sempre, quelli che usava suo padre: somatostotina, vitamine, melatonina e molto altro.
L’unico problema sono i soldi, i pazienti devono pagare tutto dio tasca propria e alcuni non possono permetterselo.
Eppure ci sono sentenze che impongono le Asl di farsi carico delle cure.
I giudici si basano sugli esiti delle perizie dei Ctu (i consulenti) che se notano una regressione della malattia, o una stabilizzazione dicono: «L’Asl deve pagare le cure già fatte e quelle che verranno».
E le cure costano parecchio, circa duemila euro al mese di farmaci, mentre i consulti non si pagano.
«Paghi la prima visita e poi basta, anche se lui ti vede e ti rivede decine di volte» dicono i pazienti di Giuseppe Di Bella.

L’impossibile esiste: scoperto un fondamentale collegamento tra cervello e sistema immunitario

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Uno studio condotto da ricercatori della University of Virginia School of Medicine, negli USA, ha determinato, dopo meticolose ricerche durate anni, che il cervello è direttamente collegato al sistema immunitario tramite vasi linfatici che si pensava non esistessero. Si tratta di una scoperta sensazionale che ribalta decenni di insegnamenti e di teorie apprese da ogni libro di medicina.

È sorprendente che proprio tali vasi linfatici siano sfuggiti ad occhi attenti e brillanti di migliaia di ricercatori e medici dato che il sistema linfatico è stato mappato in tutto il corpo in ogni singolo dettaglio, ma il vero significato della scoperta risiede negli effetti che questa potrebbe avere sullo studio e sul trattamento delle malattie neurologiche, spaziando dall’autismo al morbo di Alzheimer fino alla sclerosi multipla.


Una scoperta sensazionale

Anziché porsi interrogativi quali: ‘Come si studia la risposta immunitaria del cervello?‘, ‘Perché pazienti con sclerosi multipla presentano diversi attacchi al sistema immunitario?‘, ora possiamo avvicinarci meccanicamente e realmente al problema perché il cervello è, come ogni altro tessuto, collegato al sistema immunitario periferico attraverso i vasi linfatici meningei – ha affermato Jonathan Kipnis, professore del Dipartimento UVA di Neuroscienze e direttore presso ilCenter for Brain Immunology and Glia (BIG) dell’Università della Virginia.


Jonathan Kipnis, Ph.D. – Professor of Neuroscience Director, Center for Brain Immunology and Glia

Cambia completamente il modo in cui percepiamo l’interazione neuro-immunitaria. Abbiamo sempre percepito questo collegamento tra sistema nervoso e sistema immunitario come qualcosa di esoterico, che non potesse essere studiato. Ma ora siamo in grado di porre domande più meccanicistiche.

Noi crediamo che questi vasi linfatici possano svolgere un ruolo importante per ogni malattia neurologica con una componente immune; sarebbe difficile immaginare che questi vasi linfatici non abbiano connessioni con malattie neurologiche di natura immunologica!




Il risultato e le nuove prospettive ‘molto ben nascoste’

Kevin Lee, presidente del Dipartimento di Neuroscienze UVA, ha descritto la sua reazione alla scoperta del team di Kipnis:


Kevin Lee

La prima volta che questi ragazzi mi hanno mostrato il risultato di base, ho subito detto una frase: Dovranno cambiare i libri di testo. Non è mai esistito un sistema linfatico per il sistema nervoso centrale. È risultato molto chiaro fin dalla prima particolare osservazione – e a partire da quella, i ricercatori hanno svolto molti studi per sostenere i risultati – che cambierà radicalmente il modo di guardare il rapporto tra sistema nervoso centrale con il sistema immunitario.

La scoperta è stata resa possibile grazie al lavoro svolto da Antoine Louveau, un borsista post-dottorato nel laboratorio di Kipnis. I vasi linfatici sono stati rilevati dopo che Louveau ha sviluppato un metodo per ricostruire le meningi di un topo in un singolo vetrino in modo da poter essere esaminato globalmente.




Antoine Louveau

E’ stato abbastanza facile, in realtà. C’è un trucco: abbiamo fissato le meningi nella calotta cranica, in modo che il tessuto rimanesse nella sua condizione fisiologica, e quindi abbiamo sezionato l’area che ci interessava. Se avessimo fatto il contrario, non avrebbe funzionato.



Dopo aver notato che i modelli dei vasi linfatici sul suo vetrino avevano la stessa distribuzione di cellule come nel sistema immunitario, li ha confrontati e avvisato Kipnis. L’impossibile esisteva. Louveau ricorda il momento dicendo:


Ho chiamato Jony (Kipnis) invitandolo a guardare al microscopio e ho detto: “Penso che abbiamo qualcosa”

Kipnis ha descritto questi vasi linfatici come “molto ben nascosti” in quanto sono riusciti a non essere notati per così tanto tempo. Ha inoltre osservato che questi vasi, dopo essere stati “fotografati” tramite tecniche di imaging, seguono un importante vaso sanguigno verso le cavità sinusali, un’area molto difficile da visualizzare in quanto si trova nelle ossa del viso ed è connessa con le cavità nasali.


Quest’area è così vicina ai vasi sanguigni che si perde facilmente di vista. – ha aggiunto l’esperto – Se non sai cosa stai cercando, la perdi.

Il lavoro di imaging, molto importante per l’intero studio, è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Tajie Harris, ricercatore, assistente del professore di neuroscienze e membro attivo del centro di BIG. Kipnis ha anche elogiato le “fenomenali” capacità chirurgiche di Igor Smirnov, un socio di ricerca nel laboratorio Kipnis il cui lavoro è stato fondamentale per il successo di imaging dello studio.




Alzheimer, autismo, sclerosi multipla e oltre

Ed ora l’ inaspettata identificazione dei vasi linfatici solleva un enorme numero di domande sia sul funzionamento del cervello che alle malattie ad esso collegato che lo affliggono, come ad esempio il morbo di Alzheimer.


Nell’Alzheimer, si verificano accumuli di grandi blocchi di proteine – ha detto Kipnis. Riteniamo che tali blocchi si accumulino nel cervello a causa del fatto che non vengono rimossi in maniera efficace da questi vasi sanguigni.

Egli ha osservato, inoltre, che questi vasi cambiano aspetto all’aumentare dell’età dell’individuo, dunque il ruolo che essi giocano nella fase dell’invecchiamento rappresenta un’altra strada da esplorare.

Altre malattie verso le quali bisogna rivolgere l’attenzione, in luce dei risultati ottenuti, sono l’autismo e la sclerosi multipla. I risultati sono stati pubblicati on line dalla prestigiosa rivista Nature e appariranno in una prossima edizione di stampa.


Approfondimenti:

University of Virginia, Health System

Kipnis J et al. Structural and functional features of central nervous system lymphatic vessels. Nature, Published Online June 1 2015. doi: 10.1038/nature14432
Fonte: neuroscientistnews.com tratto da ingegneriabiomedica.org

"Chemioterapia può nuocere fino a metà pazienti", l'allarme su Lancet!

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Chemioterapia può nuocere fino a metà pazienti, l'allarme su Lancet
I pazienti dovrebbero sempre essere avvertiti sui pericoli legati alla chemioterapia, suggerisce una ricerca pubblicata su 'Lancet Oncology', secondo cui i farmaci contro il cancro possono nuocere gravemente fino al 50% dei pazienti. Per la prima volta i ricercatori hanno esaminato il numero di malati deceduti entro 30 giorni dall'inizio della chemioterapia, cosa che indica che i medicinali hanno provocato la loro morte, piuttosto che il cancro.
Lo studio inglese, firmato Public Health England e Cancer Research Uk, ha esaminato più di 23.000 donne con cancro al seno e circa 10.000 uomini con carcinoma polmonare non a piccole cellule: 9.634 sono stati sottoposti a chemioterapia nel 2014 e 1.383 sono morti entro 30 giorni. L'indagine ha rilevato che in Inghilterra circa l'8,4% dei pazienti con cancro del polmone e il 2,4% di quelli affetti da tumore del seno sono deceduti entro un mese dall'avvio del trattamento. Ma in alcuni ospedali la percentuale è di molto superiore alla media riscontrata.
Ad esempio, in quello di Milton Keynes il tasso di mortalità per chemioterapia contro il carcinoma polmonare è risultata addirittura del 50,9%, anche se la statistica si basa su un piccolo numero di pazienti. Al Lancashire Teaching Hospitals il tasso di mortalità a 30 giorni è risultato del 28%. Tassi più alti della media anche nei nosocomi di Blackpool, Coventry, Derby, South Tyneside, del Surrey e del Sussex. Gli esperti avvertono: "Si tratta di farmaci potenti, con effetti collaterali significativi, e spesso ottenere il giusto equilibrio fra un trattamento aggressivo e la salute del paziente può essere difficile".
"A quegli ospedali i cui tassi di morte sono al di fuori della media attesa - sottolineano - si chiederà di rivedere le loro pratiche. E' comunque importante rendere i pazienti consapevoli che ci sono potenziali rischi di vita legati alla chemioterapia. E i medici devono essere più attenti alla selezione dei pazienti, dato che ci sono differenze significative in termini di sopravvivenza per le persone anziane e per i pazienti in generali cattive condizioni di salute, al netto della neoplasia". Fonte: http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2016/08/31/chemioterapia-puo-nuocere-fino-meta-pazienti-allarme-lancet_QRDRRMeDk2xKgUb4pRQx5J.html?refresh_ce

Chemioterapia o Crimine contro l'Umanita' ?

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L'ONCOLOGIA ORMAI NON È UNA BRANCA DELLA MEDICINA MA UNA VERA E PROPRIA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE ...

... Finalizzata alla commercializzazione di sostanze altamente tossiche spacciandole per farmaci o peggio ancora medicine nonchè attrezzature di cura o di indagine senza dimenticare i costi di degenza in ospedale in camere asettiche per un costo incalcolabile atte non a guarire ma a mantenere o provocare tumori a lunga scadenza.

In genere , contraddicendo le statistiche che sono ovviamente manipolate, non si sopravvive al decennio.
LA DITTATURA DELLA MEDICINA, OBBLIGANDO DI FATTO ALL'USO DELLA CHEMIOTERAPIA PER SCOPI ORMAI CHIARAMENTE ILLECITI , ATTUA UNA POLITICA TOTALMENTE ANTI-COSTITUZIONALE !
Dopo aver raggiunto l'obiettivo dei Protocolli deresponsabilizzanti (...che così permettono errori gravissimi verso i pazienti, senza che il medico responsabile, *che dimostra d'aver semplicemente applicato il Protocollo inerente*, possa essere indiziato e indagato...),si aggiunge lo scandalo dell'obbligo all'uso della chemio!

Di seguito, pubblico un allucinante documento UFFICIALE della:
AeRrePiCi Associazione per la Ricerca e la Prevenzione del Cancro

Chemioterapia, una pratica assassina, ovvero il tradimento della medicina in nome del profitto.
http://www.aerrepici.org/chemio.pdf

Cio' che voglio dimostrare in questa relazione sono i seguenti 2 punti:
1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide.
2) Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche.


             

CENNI STORICI


Per capire come sia stato possibile un simile tradimento, come sia possibile sostenere per così tanto tempo un simile inganno, bisogna conoscere il contesto economico e politico in cui esso è nato e si è sviluppato. “Nei primi decenni del secolo scorso alcuni avvenimenti hanno segnato il destino della medicina per almeno un secolo. All'inizio del ventesimo secolo il gruppo di Rockefellercontrollava già la maggior parte del commercio di petrolio negli Stati Uniti e in molti altri paesi.
Sulla base di questi trilioni di dollari di reddito, questo gruppo di investitori ha trovato una nuova area di mercato: il corpo umano. 


Il profitto o il ritorno su questo investimento dipendeva dalla brevettabilità delle medicine farmaceutiche inventate. I profitti da trilioni di dollari di questa nuova industria di investimento sono stati usati per convertire sistematicamente la medicina in un commercio farmaceutico guidato dall’investimento. Nel giro di pochi decenni, la medicina è caduta sotto il controllo di questi gruppi di interesse attraverso la loro influenza nelle scuole di medicina, nei media e nell'arena politica”1.

Nel frattempo la psichiatria (che, non dimentichiamolo, è una branca della medicina) stava preparando le teorie della razza e dell’eugenetica. “Nel 1905, basandosi sulle teorie espresse da MalthusKraepelin e SpencerRüdin (uno dei più autorevoli psichiatri tedeschi. N.d.A.) fonda la Società per l’Igiene della Razza, costituita al fine di ottenere la purezza razziale.
Rüdin è il primo promotore delle teorie di psichiatria genetica. La follia, ogni aberrazione e la superiorità o inferiorità razziali, secondo Rüdin sono determinate dalla trasmissione genetica”.2.

Quasi trent’anni più tardi, Rüdin salutò l’ascesa di Hitler come l’occasione che la storia dava alla psichiatria per la realizzazione dei suoi ideali. “La presenza medica dominante nel programma di sterilizzazione nazista fu il dottor Ernst Rüdin, uno psichiatra di fama internazionale... Allievo in origine del grande psichiatra classico Emil Kraepelin. Rüdin divenne uno stretto collaboratore di Alfred Ploetz nella fondazione della Società Tedesca per l’Igiene Razziale. Rüdin fu un ricercatore infaticabile e vide come una sua missione l’applicazione di leggi mendeliane e di principi di eugenetica alla psichiatria”3.

Per completare il quadro di quel momento storico manca ancora un elemento: i soldi. E’ ormai storia che i finanziatori dell’ascesa al potere di Hitler sono stati i gruppi petrolchimici-farmaceutici.
E precisamente: il gruppo Rockefeller in America, Rothschild in Inghilterra e I. G. Farben in Germania.

LEGGERE ASSOLUTAMENTE :
http://www.stampalibera.com/index.php?a=27090

Per quanto riguarda quest’ultimo, il tribunale di guerra di Norimberga nel 1946/47 ha stabilito che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza di esso. Come conseguenza, I. G.
1 Dott. Rath - intervista
2 Dott. Cestari – L’inganno psichiatrico
3 R. J. Lifton – I medici nazisti
Farben è stato tagliato in BayerBasf Hoechst ed alcuni dei relativi responsabili sono stati dichiarati colpevoli di guerra contro il diritto internazionale, omicidio di massa, sfruttamento e saccheggio internazionali della proprietà privata e pubblica in paesi stranieri e di altri crimini contro l’umanità.4


Hitler muore, ma i responsabili dei gruppi petrolchimici-farmaceutici americano e inglese continuano ad espandere il loro potere indisturbati. Attualmente il gruppo Rockefeller controlla più di 200 ditte farmaceutiche, è dietro ad alcune delle più grandi e influenti istituzioni finanziarie del mondo, compresa la Chase Manhattan Bank. Possiede la Exxon ed altre aziende petrolchimiche multinazionali. Inoltre controlla molti media, compreso Time WarnerCNN ed una enorme rete di giornali, radio e TV.
Il reddito di questo gruppo sorpassa da solo il prodotto nazionale lordo della maggior parte delle nazioni del pianeta.

Nel 1972 il gruppo Rockefeller fonda la Commissione Trilaterale per tutelare i suoi interessi finanziari in tutto il mondo. Ad essa appartengono personaggi dell’alta finanza di USA, Europa e Giappone. L'obiettivo della Commissione Trilaterale è di generare un ”Nuovo Ordine Mondiale”; il che essenzialmente significa sottomettere il pianeta agli interessi del cartello petrol-chimico-farmaceutico-finanziario. Non hanno fatto mai alcun segreto sulle loro idee, tanto è vero che hanno anche pubblicato un sito: www.trilateral.org. Anche se le sue riunioni avvengono poi sempre a “porte chiuse”...

Il 50 % dell’amministrazione Bush è formato da alti funzionari di ditte farmaceutiche. Donald Rumsfeld, l'attuale ministro della guerra è stato il direttore generale di parecchie multinazionali farmaceutiche.
Su questo intreccio di politica, finanza, guerre e ideologie soppressive mondialiste si sviluppa e prospera l’industria farmaceutica.

Uno dei problemi primari affrontato da questa industria era la concorrenza deiprodotti naturali per la salute. Era chiaro al mondo scientifico che senza queste molecole (vitamine N.d.A.), essenziali al metabolismo cellulare, le cellule non avrebbero funzionato correttamente e ciò sarebbe stato l'origine della malattia.
Gli strateghi degli investimenti farmaceutici lo hanno capito ed hanno intrapreso una campagna globale per ostacolare che queste informazioni salva-vita diventassero ampiamente disponibili alle persone del mondo intero. 

Ma far tacere queste informazioni era soltanto il primo punto. Ulteriori punti strategici per sviluppare il fraudolento schema commerciale farmaceutico hanno incluso il discredito delle informazioni sanitarie su queste terapie naturali non brevettabili e infine la messa fuori legge di ogni asserzione sui sistemi naturali curativi e preventivi.

Tutte queste misure hanno avuto soltanto uno scopo: proteggere l'industria farmaceutica di investimento basata sulle medicine brevettabili, che riguardano soltanto i sintomi, dalle terapie naturali non brevettabili che sono essenziali per ottenere la salute cellulare. Nel forte contrasto, i fatti scientifici circa le molecole naturali essenziali per le funzioni cellulari di base e descritte nei manuali di biologia, sono materia di vita o di morte per questo intero commercio di investimento.

Se le malattie potessero essere evitate ottimizzando la salute cellulare con le molecole non brevettabili naturali, ciò minaccerebbe la base stessa dell’intero affare farmaceutico di investimento sulle malattie. Una malattia che è evitata o sradicata sarà semplicemente un mercato in meno.
Di particolare importanza è riflettere sull'influenza dell'industria farmaceuticasulla professione medica. Attraverso la fondazione di facoltà di medicina private negli Stati Uniti, comprese le cosiddette università della “Ivy League” come Harvard, Yale, la clinica Mayo ed altre, l’industria farmaceutica di investimento ha semplicemente comprato l'opinione medica in tutto il mondo.

Sempre di più, l'insegnamento delle terapie mediche si è concentrato sullemedicine chimiche ed, allo stesso tempo, i trattamenti sanitari naturali sono stati banditi efficacemente come ”antiquati”. Ogni medico che si è laureato nelle ultime decadi ha imparato appena che il primo premio Nobel per il ruolo divitamina C nel metabolismo cellulare è stato assegnato nel 1937. Quindi, durante più
4 v. Josef Borkin - Il crimine e la punizione di I. G. Farben della metà di un secolo, generazioni di milioni di medici finirono l’università senza alcuna conoscenza circa il ruolo di salva-vita e di beneficio per la salute delle vitamine, dei minerali e degli oligoelementi. 5
Delineato brevemente il quadro storico, vediamo ora, all’atto pratico, i frutti che la medicina moderna ha generato. Date le premesse, non possono essere che frutti velenosi. Limitiamoci ad analizzare quello che costituisce l’argomento di questa relazione: la chemioterapia.



DATI SCIENTIFICI


Come è nata questa strana pratica di somministrare terribili sostanze ai pazienti per guarirli?
Essa “si basa sul fatto che le cellule cancerose sono più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l'azione di veleni o di radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire.

Questa constatazione porta però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina:
Avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! 

Anche la persona meno informata, riesce a comprendere che guarigionesignifica miglioramento della salute.

Nessuna persona sana di mente penserebbe che l'inquinamento, gli esperimenti atomici o l'incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani”6.

Tutte queste discussioni fatte in televisione in questi (e altri) giorni su chemio o medicine alternative hanno un solo scopo: confondere le idee e annebbiare le menti della gente.
In verità la questione è di una semplicità lapalissiana e disarmante. Vogliamo sapere se la chemio è una terapia valida o no? E’ molto facile saperlo; basta fare quello che si fa con qualsiasi altra cosa di qualsiasi genere per sapere se è funziona o no: si osservano i RI-SUL-TA-TI. Su di essa esistono studi, statistiche, dati ufficiali accurati.

E’ vero che gli oncologi, con la complicità dei media, creano su di essi una cortina fumogena, ma non è per niente difficile averli: basta chiederli. Io li ho trovati e ve li posso comunicare. Ripeto: questi non sono i miei dati, sono i dati ufficiali dell’oncologia ufficiale.
Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in oncologia per paziente guarito di cancro. Poiché effettive guarigioni non ne ottengono mai, definiscono guarito colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo.

Credo che poche persone conoscano questo dato. Non crediate tuttavia che venga tenuto segreto; ma, per darvi un’idea, in tanti anni io per televisione l’ho sentito dire solo un paio di volte e di sfuggita.
Confrontate ciò con le migliaia di ore di chiacchiere trionfalistiche di Tirelli and company. Ricordatevi poi che cambiare il significato alle parole è un mezzo per confondere e dominare.
Questo dato pertanto è fondamentale, è la chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di “guarigione”.



PREMESSO CIÒ :


Ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 61 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi.
Le statistiche di sopravvivenza a 10 anni sono più difficili da trovare. Sono così sconsolanti che gli oncologi si vergognano veramente a farle vedere. Sembra comunque che siano attorno al 10- 15%. Provate un po’ ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 61 % crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno comprerebbe più da lui e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione... Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive. 
I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200 euro o più per visite di 10-15 minuti! Incomprensibile... 

Il fatto è che costoro fanno leva sulla paura, sul dolore e sull’ignoranza di questi dati da parte dei malati e dei loro famigliari. Come la paura e l’ignoranza vengono poi alimentate sistematicamente con ogni mezzo, potete facilmente constatarlo voi stessi. A fronte di un’efficacia nulla della chemioterapia, ben testimoniata dai risultati, vi è una terribile tossicità delle sostanze usate, tanto è vero che le autorità sanitarie hanno dovuto prendere drastici provvedimenti per salvaguardare la salute dei lavoratori addetti alla produzione e alla somministrazione di questi cosiddetti farmaci (medici, infermieri e farmacisti).
5 Dott. Rath - idem
6 Alberto R. Mondini – Kankropoli, la mafia del cancro
Poiché la lista degli effetti collaterali è molto lunga, mi limito a darvi alcune delle caratteristiche tossicologiche in generale e di un paio di sostanze specifiche, prendendole da una pubblicazione dell’Istituto Superiore della Sanità.

Chemio in generale. Tra una ventina di effetti collaterali, troviamo: 
Sterilità, abortimalformazioni nei figlidanni a cuore, fegato, reni,sistema nervoso produzione di tumori secondari (!!!)

“Infatti, non solo essi sono in grado di innescare la trasformazione di cellule normali in maligne, ma tendono a ridurre le difese endogene contro l’insorgenza di neoplasie”7.
Lo sanno anche loro che questa è una pratica assassina. Comunque di questo non avevo dubbi.

Antraciclinici: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità nel 50 % dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”8.

Procarbazina: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazioni nei figli N.d.A.) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10 % di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”9.


Bene; potrei fermarmi qui e finire questa relazione; sarebbe più che sufficiente. Ma poiché non mi basta chiudere la bocca agli oncologi e ai loro lacchè, ma voglio anche cucirla con filo d’acciaio, ecco di seguito una valanga di altri dati.

Qualche anno fa, dopo che era scoppiato il caso Di Bella, gli oncologi cominciarono a dichiarare pomposamente su televisione e giornali che “ora abbiamo il 50 % di guarigioni”, ovviamente sempre evitando di dire che guarigione significa sopravvivenza a cinque anni. Eppure le statistiche ufficialidavano sempre un 39 %. Cosa era successo? Un’improvvisa e geniale scoperta?
Nooo! Per guadagnare quell’11 % in più, hanno fatto la media delle “guarigioni” dei vari tipi di tumore con una manipolazione matematica per la quale verrebbero bocciati con disonore all’esame di licenza media inferiore.

Faccio un esempio di come fanno la media delle “guarigioni” e, per semplificare, prendo in esame solo due tipi di tumore. Tumore al polmone: 40.000 casi all’anno, 10 % di “guarigioni”; tumore al testicolo: 2.000 casi, 87 % di “guarigioni”. (87+10)/2=48,5 La percentuale media di guarigioni dei due tipi di cancro sarebbe così il 48,5 %. E’ indegno che si permetta a queste persone di dire pubblicamente simili cialtronerie! En passant, l’operazione corretta è questa:
(40.000x10/100+2.000x87/100)/(40.000+2.000)x100=13,7 La reale percentuale media è dunque il 13,7 %. Una bella differenza!

Analizziamo un altro “dato” trionfalistico. Gli oncologi vanno dicendo che le possibilità di guarire dal cancro sono molto più alte oggi, il 39 % (oppure il famoso 50 %), rispetto al 20 % del 1930. 
Ma come mai allora le morti per cancro sono spaventosamente aumentate negli ultimi 70 anni (vedi più avanti)

Il fatto è che nel 1930 non esistevano tutti i sofisticati mezzi di diagnosi e le campagne di sensibilizzazione alla diagnosi precoce; pertanto il cancro veniva scoperto tardivamente e così il tempo fra la diagnosi e il decesso era breve, se non brevissimo. Oggi invece, poiché la diagnosi avviene in tempi molto più precoci, la morte arriva più tardi rispetto alla diagnosi stessa e più sovente oltre i fatidici 5anni!

Il Prof Luigi Di Bella avverte che "se una persona viene dimessa dall'ospedale si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un'altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta,
7 Istituto Superiore di Sanità – Esposizione professionale ai chemioterapici
8 Istituto Superiore di Sanità – idem
9 Istituto Superiore di Sanità – idem

Se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si muore una volta sola”10.


Estremamente importante è poi “la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof.Hardin B. Jones, fisiologo presso l'Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l'Università di Berkeley. Oltre a denunciare l'uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia N.d.A.)sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete”11.
“Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più autorevoli riviste mediche del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi.
La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni”12.


Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori sianoinefficaci, sono le statistiche di morte per tumore. Nonostante le decine di trilioni di lire spesi per la ricerca e le centinaia di trilioni per i trattamenti, i dati degliistituti di statistica di tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate. “Riunione del settembre 1994 del President's Cancer Panel: "Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati" aveva detto Bailar, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990.

"Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent'anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea." Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un medico alternativo? Un ciarlatano, come è stato definito Di Bella? Un guaritore che approfitta dei poveri malati? Uno che non conosce le percentuali di guarigione?

Niente di tutto questo. Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Bailar III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell'intero pianeta. Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President's Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari. I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.

La conclusione principale di Bailar, con cui l'NCI (National Cancer Institute)concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990. Come tutte quelle citate da Bailar, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all'età, cosicché l'aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie”13.


I dati “grezzi” sono ancora più pesanti.

Infine cito la conclusione a cui sono arrivati ricercatori del Dipartimento di genetica e di biologia molecolare dell’Università degli Studi La Sapienza di Romaattraverso ricerche sperimentali.
Essi “confermano, infatti, che alcuni chemioterapici, quali la citosinarabinoside, ilmetotrexato, la vincristina ed il cisplatino4 (sostanze usate comunemente e quotidianamente nei trattamenti N.d.A.), in particolari linee tumorali aumentano la resistenza alla morte cellulare (...) Questi risultati sono sorprendenti, poiché dimostrano che i suddetti chemioterapici non uccidono le cellule tumorali, come invece generalmente si ritiene, bensì, impedendo l’apoptosi Emoticon smile morte della cellula N.d.A.), facilitano la crescita del tumore”14.

10 Di Bella - La sua cura contro il cancro" in abbinamento con Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione11 Alberto R. Mondini – idem12 Alberto R. Mondini – idem13 Alberto R. Mondini – idem

A questo punto penso di poter veramente chiudere questa relazione in quanto i due punti dichiarati nel mio comunicato stampa
  • 1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide.
  • 2) Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche. possono considerarsi dimostrati al di là di ogni ragionevole dubbio.

Ovviamente ho dovuto tralasciare molti altri dati estremamente interessanti, per rimanere nelle dimensioni previste per una mezz’ora di relazione; suggerisco perciò, a chi volesse approfondire certi argomenti, i seguenti libri o articoli che possono essere scaricati gratuitamente dal sito
www.aerrepici.org

Cancro, politica, medicina alternativa e ufficiale:

Alberto R. Mondini – Kankropoli, la mafia del cancro
Prof. Linus Pauling – intervista
Dott. Matthias Rath – intervista
I risultati della medicina ufficiale:
Alberto R. Mondini – La medicina, prima causa di morte in USA (783.936 morti in media all’anno)
Ricercatori vari – Morte per medicina (Death by Medicine, ricerca in lingua inglese)

La medicina, scienza o truffa:
Prof. dott. Hans-Ulrich Niemitz – perizia tecnico-giudiziaria sulla validità scientifica della medicina
Associazione Forces Italiana - La truffa del fumo passivo
La vera natura della psichiatria e il suo ruolo dietro guerre passate e presenti e terrorismo:
Dott. Roberto Cestari – L’inganno Psichiatrico
Luca Bistolfi – La verità sull’olocausto
Casorezzo, 30 ottobre 2004.
Il Presidente dell’ARPC Alberto R. Mondini
14 Prof. Renato De Magistris e Dott.ssa Anna Giordano – Nuove prospettive nella prevenzione e nel trattamento delle neoplasie (in CD Rom) - 20 GENNAIO 2006

"Meno del 30% delle terapie usate dalla medicina ufficiale si basa su prove di efficacia",

dichiara il prof. Del Barone, presidente degli Ordini dei Medici. Mi chiedo come mai un’ammissione di pensiero truffaldino da parte del presidente degli ordini dei medici italiani non abbia provocato neanche un bisbiglio dai media (c’è qualcuno che ha ancora qualche dubbio sul livello morale medio dei giornalisti?)
L’ammissione significa che più del 70% delle terapie praticate sui malati non ha alcuna validità scientifica.

Ma lo Stato, noi, paga comunque per esse. La conclusione che ne traggo è che se un singolo medico pratica o promuove una terapia innovativa è pesantemente punito perché “non provata scientificamente”. Se la terapia è invece praticata dai “baroni” all’interno della struttura ortodossa, essa è accettabile, e la prova scientifica che funzioni non diventa più necessaria (vedi, per esempio, la costosissima e micidiale terapia, non provata, chiamata chemioterapia * - vedere articolo riportato sotto).

Maliziosamente, non posso non pensare che, per via del suo cognome, il Presidente Del Barone abbia tratto un vantaggio illecito al momento della sua elezione alla presente carica… il Commento del Dr. Giorgio Vitali.

Solo in questi giorni ho potuto leggere l’articolo di Dacia Maraini, dedicato alle sofferenze degli animali da esperimento ed alla insensibilità umana, pubblicato sul Corriere della Sera del 5 dicembre scorso. Concordo in pieno con quanto scritto dalla nota scrittrice, ed aggiungo che si tratta di sofferenze, per lo più inutili, di qualche milione di animali al giorno.…
A chiarire ancora di più il quadro, confermando la sostanziale inutilità della sperimentazione sugli animali, è recentemente intervenuto il Presidente dellaFederazione degli Ordini dei Medici, il prof. Giuseppe Del Barone, il quale, anche nella sua veste di membro del Consiglio Superiore della Sanità, ha dichiarato con molta tranquillità che meno del 30% delle terapie usate dalla medicina ufficiale si basa su prove di efficacia. 
La qualcosa significa che più del 70% delle pratiche mediche utilizzate abitualmente nel nostro paese non ha alcuna legittimità “scientifica”.

E’ quanto noi, che ci interessiamo della moralità nella sanità, andiamo ripetendo da decenni. Ma fino ad oggi nessun esponente di un Organo Ufficiale a livello istituzionale e di garanzia si era esposto in una dichiarazione di tale portata.

Dichiarazione che solo in un paese di “sonnolenti” come il nostro è passata inosservata. In qualsiasi altro paese avrebbe necessariamente sollevato un tale polverone da costringere gli Organi dello Stato ad intervenire per colpire duramente i falsari, gli incoscienti ed in ultima analisi i delinquenti che praticano terapie senza sapere cosa fanno. In questo caso, ripetiamolo, si tratta del 70% di tutte le terapie praticate. In un aureo libretto, “Attenti alle Bufale”, Il Pensiero Scientifico Editore, ottobre 2005, l’ autore, Tom Jefferson, studioso del nostro Istituto Superiore della Sanità, scrive:
“ …Da un po’ di tempo, chi lavora alla sintesi delle prove scientifiche si è reso conto, fatti alla mano, che la stragrande maggioranza di ciò che si legge e si dice nella scienza biomedica è di dubbia qualità”. 

Mi permetto di fare presente che tale dubbia qualità riscontrata da un ricercatore serio è l’esatto contrario di quanto viene fatto credere al colto ed all’inclita.

Non solo: il settore biomedico è quello nel quale la qualità della ricerca e della messa in pratica dei risultati della ricerca dovrebbe avere la sanzione della massima trasparenza.

Invece ci troviamo a sopravvivere in una situazione che è palesemente l’esatto contrario; tant’è vero che quella dovuta al cattivo o maldestro uso degli strumenti sanitari è la prima causa di decessi nel mondo. Disinteresse, negligenza, colpevole inosservanza della Legge.
E’ il caso di ricordare che esiste un dettato costituzionale in cui sono in primo piano la tutela e la promozione dei diritti fondamentali della persona, della sua dignità ed identità (art. 2), della libertà personale (art. 13) e del diritto alla salute(art. 32). La Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale hanno messo in luce l’ampiezza di tale principio.
Qualsiasi atto invasivo della sfera fisica, sia di natura terapeutica che non terapeutica, non può avvenire senza o contro il consenso della persona interessata, in quanto la “inviolabilità fisica” costituisce il “nucleo essenziale” della stessa libertà personale. 


Per contro, l’ imposizione di un determinato trattamento sanitario si giustifica soltanto se previsto da una Legge che lo prescrive anche in funzione di tutela di un interesse generale e non soltanto a tutela della salute individuale, ed è comunque garantito il “rispetto” della dignità della persona (art. 32 Cost.)…[Gilda Ferrando in “Testamento Biologico.

Riflessioni di dieci giuristi”. Il Sole 24 Ore, gennaio 2006

Se tale è la situazione tanto dal punto di vista costituzionale quanto da quello giuridico, e non c’ è alcun bisogno di dimostrarne le ragioni, come si può tollerare che nella pratica quotidiana di (apparente) tutela della salute, si verifichi quanto apertamente dichiarato dal Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici d’Italia ? Dov’è la tutela del cittadino?

Quali garanzie vengono date al cittadino che (interventi chirurgici di grave pericolosità a parte) si pratichi l’obbligo del consenso informato anche sulle semplici ricette mediche? A noi risulta il contrario. Nessun operatore sanitario chiede il consenso ed informa compiutamente il cittadino sulle terapie prescritte.

Chi dovrebbe informare il cittadino? Il foglietto illustrativo, chiamato appropriatamente bugiardino? Chi pensa di far applicare la legge (la 833/78 negli articoli 29 e 31), la quale obbliga il Servizio Sanitario Nazionale a garantire la corretta informazione e l’aggiornamento di tutti i medici?

Chi ci fa sapere se e come il Servizio Sanitario Nazionale si è premurato di applicare questa legge?

In questa confusione di ruoli e di competenze chi potrà dimostrare con onestà intellettuale e morale, oltrechè scientifica, l’utilità del sacrificio fra terribili sofferenze degli animali adibiti alla ricerca?
Dr. Giorgio Vitali.
Presidente Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca.g.vitali@chimici.it -22 AGOSTO 2005

                       

QUELLO CHE GLI ONCOLOGI PENSANO VERAMENTE SULLA CHEMIOTERAPIA


Qualcuno si è mai chiesto se l'oncologo, in caso di bisogno, acconsentirebbe a farsi trattare con la chemioterapia?

Sorpresa!... Contrariamente alle nostre supposizioni - e anche se i media si guardano bene dal divulgarlo - esiste una grande sfiducia tra gli oncologi riguardo la chemioterapia.

Da indagini e questionari si rileva che, ad esempio, tra gli oncologi americani 
3 medici su 4 (il 75%) rifiuterebbero qualsiasi chemioterapia, a causa della sua inefficacia e dei suoi effetti devastanti per l'organismo umano. 

Ecco cosa hanno da dire i medici al riguardo:
"La maggior parte dei malati di cancro di questo paese muore a causa della chemioterapia, la quale non elimina i tumori al seno, al colon o ai polmoni. Tale aspetto è documentato da oltre un decennio, e tuttavia i medici utilizzano ancora la chemioterapia per combattere questi tumori".

Allen Levin, MD, UCSF, "The Healing of Cancer", Marcus Books, 1990."Se contraessi il cancro, non ricorrerei mai ad un certo standard per la cura di tale malattia.
I malati di cancro che stanno alla larga da questi centri hanno qualche possibilità di farcela".
Prof. George Mathe, "Scientific Medicine Stymied",
Medicines Nouvelles - Parigi, 1989.

"Il Dr. Hardin Jones, docente presso l'Università della California, dopo aver analizzato per molti decenni le statistiche relative alla sopravvivenza al cancro, ha tratto la seguente conclusione: [...] quando non vengono curati, i malati non peggiorano, o addirittura migliorano."

Le inquietanti conclusioni del Dr. Jones non sono mai state confutate".
Walter Last, "The Ecologist" vol 28, n. 2, marzo/aprile 1998."Molti oncologi raccomandano la chemioterapia praticamente per qualsiasi tipo di tumore, con una fiducia non scoraggiata dagli insuccessi pressoché costanti".
Albert Braverman, MD, "Medical Oncology in the 90s", Lancet 1991, vol 337, p. 901."I nostri regimi più efficaci sono gravidi di rischi, di effetti collaterali e di problemi pratici.
Dopo che tutti i pazienti che abbiamo curato ne hanno pagato lo scotto, solo un'esigua percentuale di essi viene ricompensata da un effimero periodo di regressione tumorale, generalmente parziale".
Edward G. Griffin, "World Without Cancer", American Media Publications, 1996."Non vi è alcuna prova che per la stragrande maggioranza dei casi la chemioterapia prolunghi le aspettative di sopravvivenza.
Questa è la grande menzogna su tale terapia, cioè che esista una correlazione fra la riduzione del tumore ed il prolungamento della vita del malato".
Philip Day, "Cancer: Why We're Still Dying To Know The Truth", Credence Publications, 2000."Alcuni scienziati di stanza presso il McGill Cancer Center (McGill University, Montreal, Canada) inviarono a 118 medici, esperti di cancro ai polmoni, un questionario per determinare quale grado di fiducia essi nutrissero nelle terapie che applicavano.

Fu loro chiesto di immaginare di aver contratto essi stessi la malattia e quale delle sei attuali terapie sperimentali avrebbero scelto. Risposero 79 medici, 64 dei quali non avrebbero acconsentito a sottoporsi ad alcun trattamento che contenesse Cisplatino - uno dei comuni farmaci chemioterapici che applicavano - mentre 58 dei 79 reputavano che tutte le terapie sperimentali in questione fossero inaccettabili, a causa dell'inefficacia e dell'elevato grado di tossicità della chemioterapia".
Philip Day, "Cancer: Why We're Still Dying To Know The Truth", Credence Publications, 2000."Il Dr. Ulrich Abel, epidemiologo tedesco della Heidelberg/Mannheim Tumor Clinic, ha esaustivamente analizzato e passato in rassegna tutti i principali studi ed esperimenti clinici mai eseguiti sulla chemioterapia [...].
Abel scoprì che il tasso mondiale complessivo di esiti positivi in seguito a chemioterapia era scioccante in quanto, semplicemente, non erano disponibili da nessuna parte riscontri scientifici del fatto che la chemioterapia riesca a "prolungare in modo apprezzabile la vita dei pazienti affetti dai più comuni tipi di cancro organico."
Abel sottolinea che di rado la chemioterapia riesce a migliorare la qualità della vita, la descrive come uno squallore scientifico e sostiene che almeno l'80% della chemioterapia somministrata nel mondo è priva di qualsiasi valore.
Ma, anche se non esiste alcuna prova scientifica che la chemioterapia funzioni, né i medici né i pazienti sono disposti a rinunciarvi.

LANCET, 10 AGOSTO 1991. NESSUNO FRA I PRINCIPALI MEDIA HA MAI NEMMENO CITATO QUESTO ESAUSTIVO STUDIO: È STATO COMPLETAMENTE INSABBIATO".
Tim O'Shea "Chemioterapy - an unproven procedure."Secondo le associazioni dei medici, i noti e pericolosi effetti collaterali dei farmaci sono diventati la quarta causa principale di morte dopo infarto, cancro e colpo apoplettico".
JAMA - Journal of the American Medical Association, 15 aprile 1998.
Tratto dal libro del dottor Tullio Simoncini: IL CANCRO E' UN FUNGO.

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"Meglio un topo tra due gatti che un malato tra due medici"
*** San Padre Pio da Pietralcina ***

Chemioterapia e radioterapia: Effetti collaterali


I MEDICI SONO I PRIMI A NON CREDERE ALLA CHEMIOTERAPIA
IL CASO DI UNO DEI PIÙ GRANDI ESPERTI AL MONDO

Se pensate che tutti i medici siano davvero convinti dell'efficacia delle cure che propinano ai loro malattie che nel caso siano loro ad ammalarsi di cancro si sottopongano alle stesse cure di chemioterapia e radioterapia che prescrivono ai loro malati siete degli illusi. Se non ci credete leggete questa storia.
Sidney Winawer è un oncologo direttore del Laboratorio di Ricerca per il Cancro al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di NewYork, uno dei centri più importanti del mondo. Per capirne l'importanza, pensate che è stato l'ospedale a cui si è rivolto Giovannino Agnelli. Per decenni ha praticato la chemioterapia a tutti i pazienti, metà dei quali sono deceduti. Ma un giorno la diagnosi è toccata a sua moglie...
Alcuni di voi probabilmente (spero non proprio tutti) si aspetterebbero di sentire che il dottor Sidney Winawer abbia sottoposto la moglie alle stesse cure che per decenni ha dato, con tanta convinzione, a tutti i malati. Ebbene no. Ben consapevole dei danni catastrofici e dell'inutilità assoluta di quel tipo di cura (come ammetterà più tardi nel suo libro"Dolce è la tua voce", Positive Press, 1998) NON la sottopone a nessuna chemioterapia o radioterapia ,ma si affida alla... somatostatina (quella di Luigi Di Bella)! E la moglie guarisce !

Spero che dopo aver conosciuto questa storia (verificabile quanto si vuole, basta leggere il libro) molti possano riflettere sui danni e l'inefficacia delle terapie tradizionali. Considerate che non è affatto un caso isolato, anche alcuni primari in Italia (di cui non posso citare i nomi per evitare querele) curano con la chemioterapia i pazienti, ma curano se stessi o i familiari con l'aloe ! Praticamente abbiamo visto che quando la malattia colpisce loro (considerate che era uno dei maggiori esperti al mondo !),sono i primi a NON credere alle cure che propinano. A un certo punto si scopre che sono consapevoli dell'inutilità e della dannosità dei prodotti delle case farmaceutiche e si affidano alle cure alternative. Dopo aver avuto la conferma di uno dei più grandi esperti mondiali sul cancro sul fatto che la chemioterapia NON funziona, credete ancora ai ricercatori pagati dalle case farmaceutiche, il cui interesse è quello di vendere i loro farmaci che costano centinaia di milioni?

                    

300 FARMACI IN VENDITA CHE PROVOCANO MALATTIE, ANZICHÈ CURARLE


Recentemente è stato dimostrato senza alcun dubbio che diversi farmaci della Bayer americana sono cancerogeni, cioè provocano il cancro a chi li prende. Diverse persone sono morte assumendoli. Il fatto è già gravissimo di per sè e fa capire la pericolosità enorme di assumere farmaci, persino delle "migliori" marche, ma c'è di peggio. Data la certezza delle prove, e soprattutto dato lo scandalo, noto all'opinione pubblica, l'autorità americana (FDA) e il Governo USA hanno vietato alla Bayer di vendere quei farmaci negli Stati Uniti, ma anzichè distruggerli la Bayer li sta attualmente vendendo in Europa e in Asia. Le autorità americane, pur sapendo con certezza che quei farmaci provocano tumori in chi li usa ne hanno consentito la vendita in altri paesi ! Perchè? Perchè così poi la Beyer o le altre case farmaceutiche possono poi vendere i costosissimi farmaci da chemioterapia per "curare" le persone alle quali esse stesse hanno provocato i tumori !

Non c'è alcuna etica. Vendono farmaci sapendo che provocano dei tumori, per poi vendere altri farmaci (anch'essi cancerogeni) che secondo loro dovrebbero curarli. Anche in questo caso, l'unico obiettivo che hanno è il profitto economico, l'etica non esiste, le persone le trattano come animali da macello sacrificate all'altare dei loro incalcolabili profitti. Semplicemente mostruoso. I medici sono pagati dalle case farmaceutiche per spacciare i loro farmaci cancerogeni. Chi si ribella finisce come il povero Di Bella.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità attualmente sarebbero oltre 300 i farmaci pericolosi, nel senso che provocano malattie gravi, anche mortali, tuttora in vendita. Lo stesso si può dire per i coloranti e i conservanti usati negli alimenti.

                        

PERCHÈ LA CHEMIOTERAPIA NON RISOLVE IL PROBLEMA ?LA CHEMIOTERAPIA DISTRUGGE COMPLETAMENTE IL SISTEMA IMMUNITARIO


Secondo la stragrande maggioranza delle teorie mediche, ci si ammala di cancro per una insufficienza del sistema immunitario. La chemioterapia riduce le masse tumorali di dimensione, ma al prezzo di distruggere completamente il midollo e le difese immunitarie dell'organismo, col risultato che quest'ultimo rimarrà debilitato ed esposto ad ammalarsi di nuovo per anni o anche per il resto della vita .

                

LA CHEMIOTERAPIA DISTRUGGE TUTTE LE DIFESE IMMUNITARIE , IN MOLTI CASI IL TUMORE RITORNA PIU' VIOLENTO DI PRIMA !!!


Per dare un'idea di quanto siano tossici questi veleni posso prendere spunto dalla stessa documentazione farmaceutica allegata a questi "farmaci": pensate che basterebbe solo aumentare di poco le dosi di una sola "seduta" di chemioterapia per uccidere un cane ,nel 100% dei casi, per avvelenamento nel giro di pochi giorni (potete controllare voi stessi dato che la tossicologia è pubblica). Inoltre per smaltire questi farmaci occorre molto tempo (mesi e mesi),molto di più della durata di ogni ciclo, per cui quando si torna ad es. dopo un mese a fare un altro ciclo si ha un accumulo continuo di veleni nell'organismo!

PERSINO NELLA STESSA DOCUMENTAZIONE DEI FARMACI DA CHEMIOTERAPIA E' SCRITTO CHE QUESTI 
IN DOSI DI POCO SUPERIORI SONO MORTALI NEL 100% DEI CASI
PERSINO UNA PERSONA SANISSIMA AVREBBE DEI PROBLEMI A SOPRAVVIVERE ALLA CHEMIOTERAPIA

E' vero che le cellule tumorali sono molto più sensibili a questi farmaci rispetto alle cellule sane, ma è anche vero che la chemioterapia azzera completamente il sistema immunitario, lasciando l'organismo senza nessuna difesa (insufficienza midollare, renale, epatica,cardiaca, respiratoria, ecc.). Inoltre provoca lesioni estese a tutti gli organi e tessuti e conseguente necrosi irreversibile di alcuni di essi. Non c'è da stupirsi che tutti questi farmaci siano estremamente cancerogeni, ossia in grado di sviluppare tumori anche in una persona sana!
Il fatto che molto spesso il cancro ritorna negli anni successivi, dopo una cura di chemioterapia ,non è dovuto a una certa "predisposizione" della persona, ma al fatto che le difese immunitarie sono ormai distrutte e quindi l'organismo è completamente indifeso ed è logico che venga aggredito nuovamente. La chemioterapia non è quindi la soluzione definitiva del problema,poichè questo si ripresenta molto spesso anni dopo con maggiore violenza.

                    

E' QUASI SEMPRE LA CHEMIOTERAPIA LA RESPONSABILE DEL RITORNO DEL CANCRO , ROVINANDO IL SISTEMA IMMUNITARIO PER ANNI E ANNI !


Il cancro deve essere vinto invece potenziando il sistema immunitario . Per molti tipi di tumore , il sistema immunitario ha una "memoria", esattamente come per le malattie esantematiche (morbillo, varicella, rosolia, ecc.); se il tumore viene vinto dall'organismo stesso, piuttosto che represso dai farmaci,è molto più difficile che si ripresenti in seguito. L' aloe ha un centinaio di principi attivi che potenziano il sistema immunitario in modo ineguagliabile rispetto a qualsiasi altro farmaco, inoltre questi hanno un ruolo attivo e selettivo nell'aggredire le cellule malate, inducendo l'apoptosi. Tutto questo è stato dimostrato scientificamente in molte università del mondo, comprese alcune italiane. A volte i medici italiani addirittura somministrano terapie sperimentali, senza neppure informare il paziente che la terapia è sperimentale.

In questo sito www.vitarubata.com potete leggere l'incredibile storia di una donna uccisa con terapie sperimentali, senza il suo consenso. Le sostanze che sono state somministrate sono addirittura le stesse che vengono usate per le distruzioni di massa, nelle guerre batteriologiche!!
Infine, qui ci sono 5 pagine di DATI UFFICIALI sui veri risultati della chemioterapia dal 1950 ad oggi, oltre ai retroscena delle multinazionali farmaceutiche. La ricerca NON ha fatto passi da gigante come tutti pensano, ma, al contrario, la gente si ammala e muore più che nei decenni scorsi. Con i metodi di cura attuali il 90% degli ammalati non sopravvive più di 10 anni al cancro .
Qui, un libro recente con le prove documentali sull'immenso giro di miliardi riguardo all' affare ricerca sul cancro che spiega perchè la medicina ufficiale non ha alcun interesse a cambiare questo stato di cose.

                               

PERCHÈ NON FIDARSI CIECAMENTE DEI MEDICI , COSA CI GUADAGNANO ?


La maggior parte delle persone si fida ciecamente dei medici, poichè sono professionisti: chi meglio di loro potrà dirmi cosa è meglio per me ?Qualunque farmaco loro consiglino, anche se con manifesti e accertati effetti collaterali e controindicazioni si assume senza battere ciglio, poichè il medico ci consiglia di prenderlo. Dobbiamo metterci in testa che i medici quando ci spingono a consumare un farmaco ci guadagnano, al pari dei farmacisti, poichè le case farmaceutiche li "premiano" proprio per diffondere i farmaci (se hai un certo numero di pazienti che consuma questo farmaco ti regalo un viaggio, un computer, ecc.). Il medico riceve puntualmente dei promotori commerciali che gli danno queste informazioni: "abbiamo fatto delle ricerche su questo farmaco, si è dimostrato(chissà come ?) che questo farmaco da noi prodotto e brevettato "aiuta a ridurre i sintomi" di questa malattia (notate: non "guarisce", ma "aiuta a ridurre i sintomi"), ha questi effetti collaterali, ma è approvato dal Ministero della Sanità.

Il medico, quando si presenta un paziente con quei sintomi, avverte il paziente degli effetti collaterali (non sempre tra l'altro) e consiglia il farmaco. Dal suo punto di vista morale è a posto (il farmaco è approvato e legale), dal punto di vista economico ci guadagna parecchio, per cui perchè dovrebbe consigliarvi invece qualcos'altro dove non c'è guadagno e non è sperimentato dalle case farmaceutiche che lo sponsorizzano ? Anzi, così facendo ne ricaverebbe un danno, poichè le case farmaceutiche lo guarderebbero con un cattivo occhio, un medico fuori dal coro, da evitare, da isolare dalla comunità medica.
Quello che sto dicendo è verissimo ed è stato denunciato pubblicamente sui media proprio da medici che, disgustati da questo sistema "commerciale", si sono ribellati alle case farmaceutiche.
Le sostanze naturali, invece, sono malviste dalle case farmaceutiche,poichè non sono brevettabili e offrono un guadagno infinitesimale rispetto ai farmaci. Di conseguenza le case farmaceutiche evitano di fare ricerche su di essi e anzi tentano discreditarle per mezzo dei medici. Gli unici a fare ricerche sulle sostanze naturali sono le università o più raramente le aziende produttrici di integratori, ma i risultati di queste ricerche non sono certo pubblicizzati come quelli dei farmaci. Il risultato (assurdo e ridicolo) è che la gente diffida dei prodotti naturali , anche se sono approvati dal Ministero della Sanità e totalmente innocui, come se fossero pericolosi e dannosi !

E' assolutamente sconvolgente che molte persone, andate dal medico per risolvere problemi semplici, come l'insonnia, l'allergia, il mal di schiena o il mal di testa si ritrovano letteralmente "schiave" dei farmaci e dopo poco tempo hanno problemi molto più gravi di quelli che erano andati a risolvere. Così, se si ha l'insonnia il medico prescrive i sonniferi, che causano inevitabilmente depressione e che devono quindi essere curati con gli antidepressivi; se si ha l'allergia vengono prescritti gli antiallergici (o antistaminici) che causano anch'essi depressione, col risultato di diventare schiavi degli antidepressivi; se si hanno dolori vengono prescritti gli antidolorifici, che causano problemi allo stomaco e all'intestino e che ogni anno uccidono migliaia di persone. E' ovvio che dopo essere stati scombussolati dai farmaci per lungo tempo è molto difficile riuscire a liberarsi dalla dipendenza. Se ad es. si sono presi sonniferi per settimane, non appena si smette di prenderli non si riesce a dormire più.


                                         

TUTTI I FARMACI INTOSSICANO ENORMEMENTE L'ORGANISMO, INDEBOLISCONO IL SISTEMA IMMUNITARIO, AUMENTANDO IL RISCHIO DI CANCRO


Non c'è che dire, i ricercatori farmaceutici hanno congegnato proprio bene il meccanismo: sopprimono il sintomo, ma solo finchè prendi il farmaco, praticamente quindi si è costretti ad assumerlo per tutta la vita, si diventa quindi schiavi dei farmaci, finchè non insorgono altre malattie e a quel punto si è costretti ad assumere altri farmaci, sempre concepiti come il primo, ossia che subdolamente nel lungo periodo causano altri malesseri.
La cosa ancora più impressionante è che questi problemi possono essere risolti con rimedi naturalissimi e innocui, ma che i medici incredibilmente non conoscono per ignoranza o fanno finta di non conoscere,perchè non sponsorizzati dalle case farmaceutiche.Così, se un paziente va dal medico dicendo: "posso prendere la glucosamina per rigenerarmi le cartilagini e farmi passare l'artrite?". Il medico risponde: "la glucosamina ? e che cos'è ? non l'ho mai sentita (che equivale a dire non c'è nessuna azienda farmaceutica che mi regala qualcosa se te la prescrivo),prenditi gli antidolorifici". Se invece gli si dice: "posso prendere la melatonina al posto dei sonniferi ?", il medico risponde: "la melatonina ? e che cos'è ? non l'ho mai sentita (che equivale a dire non c'è nessuna azienda farmaceutica che mi regala qualcosa se te la prescrivo), prenditi i sonniferi e gli antidepressivi".

Queste cose incredibili succedono ogni giorno e io le ho viste con i miei occhi e ogni volta mi fanno venire il voltastomaco.

Mondo Sporco 


Per una eventuale pubblicazione del presente articolo su altre pagine si prega di citare la nostra fonte e soprattutto di non modificare il titolo. Grazie. Fonte: 
http://mondos-porco.blogspot.it/2015/10/chemioterapia-o-crimine-contro-lumanita.html